Tap, Brindisi gela Emiliano "L’impianto come alternativa al carbone? Così si strumentalizza"

Tap, Brindisi gela Emiliano "L’impianto come alternativa al carbone? Così si strumentalizza"
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Sabato 21 Novembre 2015, 15:08 - Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 09:05

La proposta - Nemmeno un passo indietro. Il presidente della Regione Michele Emiliano, sulla questione dell’approdo del gasdotto Tap sulle coste di Brindisi, non solo non molla ma rilancia pure, sostenendo che questa è l’ultima occasione per “metanizzare” la centrale Enel di Cerano, che produce energia elettrica dall’inquinante carbone. Allo stesso tempo, però, il governatore si dice pronto a venire a Brindisi per spiegare la sua proposta alla popolazione, proprio come gli hanno chiesto il capo dell’opposizione di centrodestra Mauro D’Attis e il sindaco Mimmo Consales.

Dopo le prime battute dei giorni scorsi, la proposta è stata ufficializzata da Emiliano dopo l’incontro con i vertici della Tap, ai quali ha formalmente richiesto di cambiare l’approdo del gasdotto da Melendugno a Brindisi. Provocando ancora una volta un parapiglia in città. Stavolta, però, a differenza di quanto accadeva quando a proporre l’idea era il leccese Sergio Blasi, la politica brindisina - almeno quella di centrosinistra - sembra più possibilista. Pur con qualche distinguo. «Ritengo - risponde a chi gli chiede se sia disponibile a venire a Brindisi a spiegare ai cittadini la proposta - che la questione sia un po’ prematura ma non ho alcun problema a farlo. Innanzitutto, adesso dobbiamo discutere di sfruttare una condotta e un attacco già esistenti, costruiti qualche anno fa, che consentirebbero al gasdotto un facile approdo senza toccare la poseidonia. Solo a quel punto, ed è questo il passaggio politico, nel momento in cui il gas è già a Brindisi, il passaggio con Enel diventa immensamente più facile. Se, viceversa, il gas non arriva a Brindisi, e in questo caso non arriverebbe per volontà degli stessi brindisini, sarebbe finita e la città dovrebbe tenersi il carbone per sempre. Ecco perché occorre portare il gas a Brindisi, a prescindere dall’accordo con l’Enel».

L'opposizione - No alle «strumentalizzazioni per una disputa che sembra riguardare soltanto Emiliano e Renzi» e un maggiore coinvolgimento nei confronti di un territorio che, oltretutto, all’idea di uno spostamento dell’approdo a Brindisi aveva già manifestato la propria contrarietà nell’aula del Consiglio comunale poco meno di due anni fa.

All’indomani del confronto tra il governatore Michele Emiliano e i vertici di Tap, finalizzato proprio a individuare eventuali spiragli per uno spostamento del gasdotto da San Foca a Brindisi, è questa la posizione dei gruppi di minoranza.

L’opposizione chiede una nuova seduta monotematica, affinchè la Regione spieghi le proprie intenzioni ai rappresentanti della politica brindisina. I toni, in ogni caso, resteranno accesi: un eventuale Consiglio non implicherebbe affatto un ripensamento dell’assise, anche perché a nessuno è piaciuta l’ipotesi di introdurre l’impianto in città in cambio di una riconversione a gas della Centrale di Cerano.

«Chiederemo ufficialmente una convocazione del Consiglio comunale con invito al presidente Emiliano ad intervenire - scrive in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale a Brindisi Mauro D’Attis -, non si può continuare leggendo dichiarazioni di stampa su Brindisi quando esiste la sede naturale per discuterne. È lì che Emiliano ci può spiegare quanto sia vera la trasformazione a gas di Cerano se arriva Tap a Brindisi. Se così non è, il gasdotto lo porti pure a Bari».

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