La proposta - Nemmeno un passo indietro. Il presidente della Regione Michele Emiliano, sulla questione dell’approdo del gasdotto Tap sulle coste di Brindisi, non solo non molla ma rilancia pure, sostenendo che questa è l’ultima occasione per “metanizzare” la centrale Enel di Cerano, che produce energia elettrica dall’inquinante carbone. Allo stesso tempo, però, il governatore si dice pronto a venire a Brindisi per spiegare la sua proposta alla popolazione, proprio come gli hanno chiesto il capo dell’opposizione di centrodestra Mauro D’Attis e il sindaco Mimmo Consales.
Dopo le prime battute dei giorni scorsi, la proposta è stata ufficializzata da Emiliano dopo l’incontro con i vertici della Tap, ai quali ha formalmente richiesto di cambiare l’approdo del gasdotto da Melendugno a Brindisi. Provocando ancora una volta un parapiglia in città. Stavolta, però, a differenza di quanto accadeva quando a proporre l’idea era il leccese Sergio Blasi, la politica brindisina - almeno quella di centrosinistra - sembra più possibilista. Pur con qualche distinguo. «Ritengo - risponde a chi gli chiede se sia disponibile a venire a Brindisi a spiegare ai cittadini la proposta - che la questione sia un po’ prematura ma non ho alcun problema a farlo. Innanzitutto, adesso dobbiamo discutere di sfruttare una condotta e un attacco già esistenti, costruiti qualche anno fa, che consentirebbero al gasdotto un facile approdo senza toccare la poseidonia. Solo a quel punto, ed è questo il passaggio politico, nel momento in cui il gas è già a Brindisi, il passaggio con Enel diventa immensamente più facile. Se, viceversa, il gas non arriva a Brindisi, e in questo caso non arriverebbe per volontà degli stessi brindisini, sarebbe finita e la città dovrebbe tenersi il carbone per sempre. Ecco perché occorre portare il gas a Brindisi, a prescindere dall’accordo con l’Enel».
L'opposizione - No alle «strumentalizzazioni per una disputa che sembra riguardare soltanto Emiliano e Renzi» e un maggiore coinvolgimento nei confronti di un territorio che, oltretutto, all’idea di uno spostamento dell’approdo a Brindisi aveva già manifestato la propria contrarietà nell’aula del Consiglio comunale poco meno di due anni fa.
L’opposizione chiede una nuova seduta monotematica, affinchè la Regione spieghi le proprie intenzioni ai rappresentanti della politica brindisina. I toni, in ogni caso, resteranno accesi: un eventuale Consiglio non implicherebbe affatto un ripensamento dell’assise, anche perché a nessuno è piaciuta l’ipotesi di introdurre l’impianto in città in cambio di una riconversione a gas della Centrale di Cerano.
«Chiederemo ufficialmente una convocazione del Consiglio comunale con invito al presidente Emiliano ad intervenire - scrive in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale a Brindisi Mauro D’Attis -, non si può continuare leggendo dichiarazioni di stampa su Brindisi quando esiste la sede naturale per discuterne. È lì che Emiliano ci può spiegare quanto sia vera la trasformazione a gas di Cerano se arriva Tap a Brindisi. Se così non è, il gasdotto lo porti pure a Bari».