Presentato il candidato sindaco dei pentastellati: è il quinto sfidante

Da sinistra, Gianluca Serra e Gianluca Bozzetti
Da sinistra, Gianluca Serra e Gianluca Bozzetti
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Sabato 28 Aprile 2018, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 09:25
BRINDISI - Idee chiare sul programma e sulla necessità di proseguire sulla strada tracciata dal commissario Santi Giuffrè in termini di selezione pubblica per la guida delle partecipate ed i posti da dirigente. Si presenta così Gianluca Serra, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle alle prossime amministrative, che dice di prendere atto della insanabilità della frattura tra il meetup “5 Stelle Uniti per Brindisi” e gli altri due, ovvero “Brindisi Libera” e “Brindisi 5 Stelle”, i quali avevano optato per la candidatura di Fabio Leoci. Alla fine, però, lo staff nazionale del M5S ha certificato la lista di Serra e non quella di Leoci. 
Insieme al candidato sindaco pentastellato c’era il portavoce e consigliere regionale Gianluca Bozzetti, che ha accompagnato Serra nella sua prima apparizione pubblica. Dopo una lunga introduzione sulla sua vita professionale e sul periodo di attivismo all’interno del Movimento, Serra ha parlato di quelle che sono le istanze raccolte durante gli incontri con i cittadini. «La gente - ha detto - chiede reddito e lavoro. Questo ci ha spinto a muoverci in quella direzione. Questo vuol dire una nuova prospettiva di sviluppo per la città, puntando sulle vere vocazioni del nostro territorio, che sono il turismo e l’agricoltura. Poi, con la sua esperienza nel campo fallimentare, mette in guardia sulla difficile situazione del comparto aeronautico.
Parlando della Strategia energetica nazionale e della chiusura della centrale Enel di Cerano entro il 2025, inoltre, ha sottolineato: «Questo può essere da qualcuno visto come un evento positivo dal punto di vista ambientale ma non dimentichiamo che Cerano dà posti di lavoro non solo nel settore industriale ma anche dell’indotto. Dobbiamo cominciare a parlare di riconversione, che non è la trasformazione a gas. Dovremmo invece portare Enel ad un tavolo di trattativa perché inserisca Brindisi nel programma di riconversione economica, per bonificare e proporre nuove prospettive come ha fatto per le altre centrali a carbone in Italia».
Riguardo all’urbanistica, invece, Serra ha chiarito che al Movimento 5 Stelle di Brindisi piace l’attuale Documento programmatico preliminare e che «se amministreremo la città scomoderemo un’altra volta il professor Goggi», l’ex responsabile dell’ufficio di Piano per la redazione del Pug, andato via in aperta polemica con l’amministrazione Consales. E poi ancora mobilità sostenibile, un team per attrarre i fondi europei, servizi sociali nei quartieri e molto altro ancora.
Dopo di che, rispetto alla sfida elettorale, ha sottolineato che «i poteri forti da scalzare siano quelli del centro, perché io individuo in Forza Italia e le liste civiche di Cavalera, persona rispettabilissima, i principali avversari politici. Il centrodestra di Massimo Ciullo ha elementi del passato ma confido nelle qualità morali indiscutibili dell’avvocato Ciullo. Come credo nelle qualità morali dell’avvocato Cavalera, che però credo si troverà, come l’avvocato Carluccio, a dover gestire uomini rapaci».
Serra, poi, ha teso a sminuire le candidature da consigliere comunale nella lista di Impegno Sociale a favore di Giovanni Antonino, anche perché il Movimento 5 Stelle non era ancora nato. Il problema, dunque, almeno da statuto non esiste.
Poi, il candidato sindaco ha risposto all’accusa di Leoci di avere presentato la candidatura senza dire nulla e dopo avere partecipato agli incontri durante i quali si era decisa la candidatura dello stesso Leoci. «Non avendo alcuna intenzione di candidarmi - ha raccontato riferendosi agli incontri dei meetup - mi sembrava la migliore sede per discutere di futuro, di programmi. In tre mesi non si è mai parlato di programmi e questo mi ha deluso. E così è nata la decisione di presentare una seconda lista. Poi, anche alla luce delle parole di Leoci, conclude: «Credo che i segnali di chiusura dall’altra parte siano evidenti. Ne prendo atto».
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