Il Movimento Regione Salento piazza il suo candidato: Luperti per la carica di sindaco. «Non faremo sconti»

L'inaugurazione del comitato elettorale del Movimento Regione Salento
L'inaugurazione del comitato elettorale del Movimento Regione Salento
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Sabato 8 Aprile 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:33

Arriva dal Movimento Regione Salento il quarto candidato sindaco per le elezioni amministrative di Brindisi previste per il 14 e 15 maggio prossimi. Nella serata di ieri, infatti, tutti i simpatizzanti del Mrs si sono riuniti per decidere il da farsi dopo il passo indietro di Pietro Guadalupi. Il Movimento, infatti, fino a quel momento aveva sempre sostenuto la candidatura dell’esponente di Fratelli d’Italia, fotografato nelle scorse settimane all’inaugurazione del comitato elettorale del Movimento Regione Salento insieme ai vertici locali e provinciali di Fratelli d’Italia ed al fondatore Paolo Pagliaro. E con quello che, alla fine, sarà il quarto candidato sindaci, ovvero l’ex assessore all’Urbanistica Pasquale Luperti.

Le dichiarazioni

“Ringrazio tutti gli amici che hanno deciso da tempo di condividere il nostro percorso politico ed accetto ben volentieri questa sfida – afferma Luperti – In un primo momento abbiamo accettato di condividere con movimenti e forze politiche di centro destra un percorso amministrativo finalizzato a dare da subito una guida stabile alla nostra città.

Abbiamo atteso pazientemente e con grande senso di responsabilità, per intere settimane, che il futuro di Brindisi venisse deciso sulla base di elementi oggettivi di valutazione ed invece abbiamo riscontrato un assurdo rimpallarsi il problema da Brindisi a Bari, fino ad arrivare a Roma. Il tutto, senza giungere ad alcuna soluzione e nel pieno disprezzo degli elettori brindisini a cui è stato chiesto di aspettare senza spiegarne il motivo. La nostra richiesta andava in direzione di uomini e progetti capaci di rilanciare la nostra città ed invece ci siamo ritrovati di fronte a squallidi giochi di poltrone ed a incomprensibili dispetti che nulla hanno a che vedere con un centro destra rinnovato per il quale noi lavoriamo e soprattutto con i reali interessi di chi in questa città ci vive. A fronte di una situazione per noi inspiegabile (il centro destra che affida le sue chance di vittoria ad un candidato sindaco di sinistra) mi è stato chiesto di accettare la sfida e quindi la candidatura a Sindaco della ‘mia’ Brindisi, di una città che amo e che difenderò con i denti. Certo, in questa campagna elettorale nessuno si aspetti ‘sconti’ visto che non sono in calendario, perché è giusto che gli elettori sappiano cosa è accaduto e quali strani disegni vogliono portare avanti a Brindisi. Per quanto ci riguarda, vi indicheremo da subito la nostra idea di città per recuperare il tempo perso in questi ultimi anni”.

La richiesta di impegno a Luperti

L’assemblea dei simpatizzanti, infatti, ha chiesto proprio a Luperti di impegnarsi in prima persona, per contrastare in particolare le candidature di Giuseppe Marchionna per il centrodestra e, verosimilmente, anche per il Terzo polo, e Roberto Fusco per il cosiddetto Polo progressista che tiene mette insieme Movimento 5 Stelle, Partito democratico ed altre civiche di centrosinistra. Proprio Fusco e Marchionna, infatti, avrebbero puntato a vincere al primo turno, senza passare per il ballottaggio. Ma a prescindere dai veri risultati, la presenza di un quarto candidato sindaco rende la vittoria al primo turno estremamente complicata per chiunque.

La coalizione con Guadalupi candidato

Fino al passo indietro di Guadalupi, come detto, il Movimento Regione Salento, rappresentato a Brindisi da Pasquale Luperti e da Pino Roma, era considerato parte integrante della coalizione che, nel caso di “sì” al nome di Fratelli d’Italia dal tavolo nazionale del centrodestra, avrebbe tenuto insieme, per l’appunto, centrodestra e Terzo Polo. Coalizione che, in linea di massima, si è ritrovata attorno al nome di Marchionna e che, allo stato attuale, vede la presenza di Forza Italia, Lega, Idea, Udc, Fratelli d’Italia, Partito Repubblicano, Brindisi a Colori, Casa dei liberali, Senso civico e infine Azione e Italia Viva. L’unico pezzo mancante, rispetto alle trattative portate avanti fino ad oggi, è proprio quello del Movimento Regione Salento che, piuttosto che schierarsi a sostegno di Marchionna, candidato evidentemente non gradito, ha deciso di correre da solo.

Gli altri schieramenti e la rottura del centrosinistra

Luperti, dunque, andrà a scontrarsi, oltre che con il nome del centrodestra, con Roberto Fusco, nome che, alla luce della priorità data dal Pd agli accordi nazionali, è riuscito a “spezzare” la coalizione di centrosinistra che ha governato fino ad oggi e per cinque anni la città. I democratici, insieme a Impegno per Brindisi ed Ora tocca a noi, hanno infatti scelto di allearsi con i 5 Stelle che, già da mesi, avevano posto un veto sulla ricandidatura di Rossi, spingendo invece per quella di Fusco, anche sulla base dei risultati delle ultime elezioni politiche. Un veto che si è materializzato ormai un paio di settimane fa, durante l’ultima riunione per cercare di tenere insieme la coalizione ed alla quale hanno partecipato anche le altre forze che si sono unite al fronte, oltre al M5S, ovvero “Con” e “Puglia Popolare”. E così, Brindisi Bene Comune, Europa Verde Sinistra Italiana hanno deciso di correre insieme in alternativa al cosiddetto Polo progressista, sostenendo la ricandidatura di Rossi per altri cinque anni da sindaco. Tutto questo rivendicando i risultati raggiunti dall’amministrazione ancora in carica. Amministrazione che, per la verità, proprio a causa di questa rottura e dopo l’ultimo consiglio comunale nel quale è stato dato il via libera ad una serie di provvedimenti ai quali tutta la ex maggioranza teneva, nei giorni scorsi ha perso quattro assessori: il vice sindaco Tiziana Brigante, Isabella Lettori, Oreste Pinto (Pd) e Massimo Vitali (Impegno per Brindisi). I dimissionari hanno ritenuto corretto, infatti, fare un passo indietro, dovendo condurre una campagna elettorale in favore di un altro candidato sindaco ed, in sostanza, anche contro Rossi.

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