Morto a 77 anni del maestro Solferino: realizzò 600 tavole della Divina Commedia

Artista riconosciuto a livello internazionale nel mondo pittorico, ha conseguito premi in diverse biennali da Venezia nel 1974 a Malta nel 1987, da Montecarlo 1980 a Barcellona fino ad arrivare a Roma nel 1976 “Premio Presidente della Repubblica”.

Morto a 77 anni del maestro Solferino: realizzò 600 tavole della Divina Commedia
Morto a 77 anni del maestro Solferino: realizzò 600 tavole della Divina Commedia
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Mercoledì 5 Aprile 2023, 20:01

È scomparso a Francavilla Fontana all’età di 77 anni il maestro Ernesto Gennaro Solferino originario di Latiano e tra i fondatori ed animatori del circolo artistico-culturale “La Casaccia”. Artista riconosciuto a livello internazionale nel mondo pittorico, ha conseguito premi in diverse biennali da Venezia nel 1974 a Malta nel 1987, da Montecarlo 1980 a Barcellona fino ad arrivare a Roma nel 1976 “Premio Presidente della Repubblica”. L’artista è stato invitato con mostre personali in musei e pinacoteche pubbliche e private in Italia e all’estero: in America, Canada, Francia, Inghilterra, Germania, Giappone ed Australia. In Italia ha esposto suoi dipinti a Spoleto, Venezia, Firenze, Roma, Ferrara, Bologna, Parma, Catania e in diversi altri centri. Suo è il logo per le “Colombiadi” del 1992 in occasione dei cinquecento anni dalla scoperta dell’America, “Rotta di Colombo” tenuta in Spagna.

Negli ultimi anni ha prodotto 600 tavole per illustrare “La Divina Commedia” per il sigillo Vaticano. Le opere dell’Inferno sono state in anteprima esposte al Museo della Carta e Filigrana di Fabriano. L’opera nelle tre cantiche è stata presentata alla Mole Vanvitelliana museo di Ancona per aprire il congresso Eucaristico Nazionale alla presenza di papa Benedetto XVI, per poi essere trasferita a Roccalumera in provincia di Messina.

La svolta artistica è arrivata con l’iperrealismo, una corrente pittorica che ha trovato in Solferino un autorevole interprete. Ma la sua figura per i francavillesi è legata alla storia della Casaccia cui ha dedicato molte ore di lavoro. Nei laboratori della storica sede di via Municipio poi trasferitisi in via Capitano di Castri, intere generazioni di artisti sono cresciute grazie ai suoi consigli e alla sua generosità.

Una perdita importante

“La Casaccia – dicono i soci del circolo – ha perso un pezzo importante di ciò che la componeva, forse il più importante. Si è spenta una grande persona, artista, padre e mentore, di tutti coloro che gli giravano attorno”. Gennaro Solferino è protagonista di una maniera pittorica completamente votata alla totale resa naturalistica del soggetto. Ciò che rende peculiare lo stile di Solferino, e lo connota come tecnicamente rilevante, sta nel fatto che l’artista ottiene questo naturalismo tramite una tecnica dagli elevati effetti pittorici. “Ernesto Gennaro Solferino, uomo vigoroso, tra la folta capigliatura e la barba arruffata, che gli dà l’aspetto un po’ leonino da antico assiro. Artista dalla mente agile, dal carattere schietto, dalla comunicativa trascinante, dagli entusiasmi contagiosi. Questo l’uomo e l’artista”, scriveva lo scrittore francavillese pure lui scomparso, Francesco Fumagalli. Oggi pomeriggio nella chiesa-convento della Madonna della Croce si sono svolti i funerali, a pochi passi dalla sede della Casaccia e della sua abitazione.

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