«Socialmente pericolosi»: confiscati i beni della veggente e del marito

«Socialmente pericolosi»: confiscati i beni della veggente e del marito
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Giovedì 16 Maggio 2019, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 08:42
Socialmente pericolosi. Tanto da meritare lo status di sorvegliati speciali ed essere costretti dal giudice a cercare un lavoro entro un mese. È quanto ha deciso il Tribunale di Lecce, in composizione collegiale, per Paola Catanzaro, l'ex veggente diventato showgirl dopo aver cambiato sesso, e per il marito Francesco Rizzo. Lo stesso Tribunale ha stabilito la confisca dei beni sotto sequestro riconducibili proprio alla coppia, imputata a Brindisi insieme ad altre sette persone per una presunta truffa nei confronti di persone che avevano creduto nelle doti sovrannaturali di Catanzaro.
La confisca, provvedimento patrimoniale non ancora definitivo, è stata stabilita per un appartamento di quattro vani e accessori, a Brindisi; un trullo a San Michele Salentino; un terreno nello stesso comune del Brindisino: polizze assicurative; un altro appartamento a Brindisi; un box auto; un'Audi Q5; una Mazda Mx5 Sport; denaro sui conti correnti.
È stato inoltre disposto il dissequestro di alcune somme. Le indagini sono state condotte dai militari della guardia di finanza del nucleo di polizia economico finanziaria di Brindisi.
Secondo quanto riportato nel provvedimento Catanzaro, sostenendo di possedere doti mistiche che gli consentivano di vedere Gesù e la Madonna e di parlare con loro, rendendosi latore dei relativi messaggi, suggestionando molti credenti, era riuscito a farsi consegnare ingenti somme di denaro con vari pretesti tra cui il principale era quello di finanziare un inesistente progetto delle croci o progetto dei doni, che consisteva nell'installare croci in legno in diversi punti del pianeta al fine di scongiurare il verificarsi di catastrofi quali guerre, terremoti, carestie, nonché al fine di preparare l'umanità alla nuova venuta di Cristo.
Secondo la ricostruzione Catanzaro aveva iniziato a spacciarsi per veggente sin dal 1992, quando aveva solo diciassette anni, spalleggiato dalla madre e dalla sorella Pina, la quale pure sosteneva di vedere Gesù due volte al mese all'interno della sala da pranzo della sua abitazione.
Viene rilevato tra l'altro che Catanzaro aveva beneficiato anche dell'appoggio del vescovo di Brindisi Ostuni, Rocco Talucci, in carica dal 2002 al 2012, che aveva assecondato e accreditato la sua attività, contribuendo a fugare i dubbi nutriti da alcuni credenti.
Mentre al contrario il predecessore e il successore di Talucci, rispettivamente monsignor Settimio Todisco e monsignor Domenico Caliandro, avevano sconfessato la veridicità delle presunte esperienze mistiche di Catanzaro.
I giudici fanno notare inoltre che Catanzaro proviene da una famiglia piuttosto modesta e che il padre con precedenti penali per ricettazione e contrabbando, svolgeva l'attività di netturbino.
Per il Tribunale, tra l'altro, la pericolosità di Rizzo e Catanzaro sarebbe ancora attuale e quindi non riferita unicamente al periodo in cui si sarebbero verificate le condotte illecite in quanto essi continuano a non svolgere alcuna attività lavorativa e Catanzaro continua a fingersi un messaggero di Dio, quantomeno agli occhi di due coniugi che non hanno voluto denunciare e che sono tuttora irretiti e suggestionati nonostante quanto emerso dalle inchieste giudiziarie, giornalistiche e televisive e nonostante la decisa metamorfosi dl mistico passato dalla povertà dei primi tempi e dalle finte manifestazioni di estasi, dolore, patimento e sacrificio, all'alto tenore di vita attuale, con il tentativo di entrare nel mondo dello spettacolo e della moda.
R.Gra.
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