Sulla dinamica dell'incidente stradale sulla statale 379 avvenuto intorno al mezzogiorno di sabato 13 maggio, in cui ha perso la vita il quarantunenne di Brindisi, Teodoro Romano, conosciuto da tanti come «Rino flash», la famiglia vuole chiarezza. «Chiunque abbia visto qualcosa è pregato di contattarci - scrivono i familiari su Facebook lanciando l'appello -. Non ci restituirà il nostro Rino, ma daremo una spiegazione ad una mamma e una figlia che lo piangono senza avere avuto la possibilità di vederlo per l'ultima volta».
Dubbi sulla dinamica
I familiari, infatti, non credono allo scontro in autonomia, come proposto dalle prime ricostruzioni effettuate sul posto dall'Anas. Non pensano che Rino avrebbe perso il controllo del suo scooter per poi scontrarsi contro la barriera centrale della strada. Nello stesso post sul social la familiare racconta gli ultimi istanti prima dell'impatto. «Dopo aver incontrato i suoi numerosi amici, averci riso, scherzato e bevuto un caffé come era suo consueto fare, a bordo del suo scooter avrebbe dovuto fare rientro a casa dove lo aspettava la sua mamma», si legge nel post.
È proprio sul ritorno a casa, che poi non c'è mai stato, che la famiglia lancia l'appello. «Rino non ha fatto più rientro, il suo corpo è stato trovato in uno stato al quanto indescrivibile - si legge ancora nel post - non può trattarsi di un incidente avvenuto in autonomia, le dinamiche non sono chiare e le condizioni della salma "parlano" di altro».