Cattedrale chiusa per Pasqua, ma dal restauro spunta un'antica cappella

La Cattedrale
La Cattedrale
di di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Giovedì 18 Aprile 2019, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 09:19
Non sarà aperta ai fedeli per i Sepolcri la cattedrale di Brindisi. Durante i lavori di pitturazione interna, infatti, sono emerse interessanti evidenze storiche attualmente in fase di valutazione. E questo ha fatto slittare i tempi di riapertura. Tutte le celebrazioni relative alle festività pasquali, dunque, saranno celebrate dall'arcivescovo Domenico Caliandro nella chiesa di San Paolo Eremita, da poco restaurata e riaperta al culto.
Difficile dire, ammette il parroco don Mimmo Roma, quando la cattedrale potrà essere riaperta ai fedeli, anche se i tempi non dovrebbero essere particolarmente lunghi. Ma quando riaprirà avrà certamente da offrire nuove suggestioni, grazie alle scoperte che sono state fatte.
«Il nostro desiderio - dice don Mimmo - era quello di riaprire per Pasqua ma non ce la facciamo. Sono emerse alcune cose che stiamo valutando se tenere aperte o meno. Qualcosa di davvero interessante. Questo, come è facile immaginare, ha rallentato i lavori. Né so con precisione quanto tempo ci vorrà prima della riapertura, anche se non sarà molto. Ma l'attesa porterà ad avere qualcosa di ancora più bello».
Ma cosa è stato ritrovato di tanto inatteso durante i lavori? A spiegarlo è lo stesso parroco. «È stata scoperta - racconta - una piccola cappella su piano rialzato, visibile dall'interno della chiesa. Attualmente si sta studiando quale potesse essere la sua funzione, se ne sta studiando la storia e si sta decidendo il da farsi».
Ma la cappella sconosciuta emersa durante le operazioni per rimettere a nuovo l'interno della cattedrale, e che dovrebbe risalire al Settecento, è solo la più clamorosa delle evidenze della storia del duomo che stanno venendo alla luce. «Ci sono anche - prosegue infatti don Mimmo - piccoli tratti di colonne che sono venuti fuori e che abbiamo deciso di non ricoprire. E poi la Sovrintendenza è al lavoro sui colori, per rendere il tutto ancora più bello».
Un lavoro che dimostra, sottolinea il parroco della cattedrale di Brindisi, una rinnovata attenzione della Curia brindisina alle meraviglie storiche e artistiche che caratterizzano tante chiese della città. «Dopo San Paolo - conclude - si sta nuovamente lavorando per restituire alla città questi luoghi meravigliosi».
In attesa di scoprire, dunque, la portata delle scoperte venute alla luce durante i lavori, i brindisini non potranno visitare la cattedrale per gli Altari della Reposizione, meglio noti come Sepolcri. Ma la rinnovata chiesa di San Paolo Eremita sarà comunque pronta ad accogliere i visitatori, oltre che i fedeli durante le celebrazioni pasquali.
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