Dalla Regione fondi per Ingegneria, ma servono altri 200mila euro

La Cittadella della ricerca
La Cittadella della ricerca
di Elda DONNICOLA
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Mercoledì 18 Maggio 2016, 10:55
BRINDISI - La Regione può concorrere alle spese per la prosecuzione del corso di ingegneria industriale presso la Cittadella della Ricerca per il prossimo anno accademico con un importo pari al 50 per cento di quanto sarebbe invece necessario, ovvero con 200mila euro e non 400, quanto aveva chiesto l’Università del Salento attraverso il suo rettore Vincenzo Zara. A renderlo noto sono gli assessori regionali allo Sviluppo economico Loredana Capone e alla Formazione Sebastiano Leo all’indomani della riunione che si è svolta a Bari tra il rettore e il direttore del dipartimento dello Sviluppo economico Domenico Laforgia.

Ancora quarantotto ore prima di sapere se la facoltà di Ingegneria industriale presso la Cittadella della ricerca potrà proseguire la sua attività per il prossimo anno accademico oppure no. Entro il 20 maggio, infatti, il rettore dell’Università del Salento dovrà inviare al Ministero dell’Istruzione il piano dell’offerta formativa del prossimo anno accademico con la relativa copertura finanziaria.

Il problema è scoppiato qualche settimana. Ci sono voluti una serie di incontri che si sono svolti tra l’Ateneo leccese e la Cittadella ai quali ha partecipato per la Regione l’assessore alla formazione Sebastiano Leo per decretare che non c’era la copertura finanziaria per garantire la prosecuzione delle attività universitarie presso la Cittadella. Il Comune capoluogo, in considerazione della gestione commissariale, non ha potuto mettere a disposizione più di 50mila euro, la Provincia è stata costretta ad alzare le mani in considerazione della mancanza di risorse, i Comuni della provincia hanno declinato l’invito a partecipare alle spese e la Regione ha fatto notare di non avere competenza in materia.

Il rettore Zara ha dunque, tentato il tutto per tutto e ha fatto richiesta diretta alla Regione di un contributo straordinario di 400mila euro per garantire la prosecuzione del corso di ingegneria almeno per il prossimo anno accademico. Alla richiesta del rettore ha fatto seguito un incontro voluto dal presidente della Regione Michele Emiliano e dagli assessori Capone e Leo. L’incontro si è svolto lunedì scorso tra il rettore e l’ex rettore del’Università Laforgia oggi a capo del Dipartimento dello Sviluppo economico della Regione. Al termine della riunione solo il rettore Zara ha rotto il silenzio senza svelare nello specifico il tipo di impegni che erano stati reciprocamente assunti da Regione e Università. «La Regione dovrà verificare la sua disponibilità e la stessa cosa farà l’Università» si era limitato a dire il rettore che poi aveva aggiunto: «Entro il 20 maggio dovrò inviare l’offerta formativa al Miur, entro il 19 maggio la Regione dovrà dare la sua risposta».

In pratica la Regione era chiamata a chiarire se era disposta a riconoscere il contributo di 400mila euro. Ad aggiungere un ulteriore tassello ci ha pensato oggi l’assessore allo sviluppo economico Capone. «L’obiettivo è mantenere – dichiara la Capone – il corso di laurea in ingegneria anche per il prossimo anno. La Regione si è impegnata con 200mila euro, adesso l’Università sta verificando se può continuare. In un momento successivo ci incontreremo di nuovo per verificare la possibilità di fare a Brindisi insieme all’università e alle istituzioni un polo didattico specialistico».

La palla dunque, passa nuovamente all’ateneo che, dopo aver fatto i suoi conticini, dovrà decidere se il corso di Ingegneria si potrà svolgere presso la Cittadella anche l’anno prossimo. «Occorreva uno sforzo comune – dichiara l’assessore Leo – e responsabilmente stiamo cercando di fare la nostra parte. Abbiamo reperito risorse per 200mila euro per impedire la chiusura della facoltà di Ingegneria presso la Cittadella della ricerca. Come assessore con delega all’Università e alla Ricerca penso che si possa adesso fare un ulteriore passo in avanti. Se la Provincia cedesse infatti, alla Regione l’intero complesso potremmo pensare di creare un progetto per la piena valorizzazione della Cittadella stessa attraverso il coinvolgimento delle istituzioni a ogni livello e di tutti gli stakeholders presenti sul territorio. Ritengo che l’epilogo della vicenda possa essere positivo».
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