Bombe d'acqua: danni e animali morti nei campi

Bombe d'acqua: danni e animali morti nei campi
di Giuseppe PERRUCCI
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Mercoledì 7 Settembre 2016, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 22:17
Si è presentato con una micidiale bomba d’acqua il primo ciclo di maltempo in tarda estate sui territori dei comuni di Erchie e Torre Santa Susanna, dove per tre giorni consecutivi si sono scatenati gli elementi della natura con fortissime piogge miste a grandine e tumultuosi venti di scirocco che hanno letteralmente messo in ginocchio il centro abitato, provocato fortissimi danni alle colture agricole, agli allevamenti di animali ed alle abitazioni con le pertinenze nelle zone rurali.
Il territorio maggiormente colpito è stato quello del comune di Erchie, a partire dal centro abitato dove nel tardo pomeriggio il maltempo si è fatto annunciare con un tumultuoso vento di scirocco seguito da una sequela di paurosi lampi e fortissimi tuoni che hanno fatto tremare in continuazione vetri e finestre delle abitazioni e fatto scattare il sistema di protezione antifulmine su tutta la rete di distribuzione di energia elettrica provocando numerosi black out. In pochi minuti, Erchie si è ritrovata con numerosissime strade allagate a partire dal centro storico dove le auto parcheggiate lungo le vie adiacenti piazza Umberto e nelle corti galleggiavano.

Tantissime le telefonate ai centralini di vigili del fuoco, carabinieri e polizia municipale, con richieste di interventi per allagamenti di garage, autorimesse e depositi quasi tutti sottoposti al livello stradale. La situazione più critica si è avuta nelle campagne e nelle zone rurali immediatamente fuori del centro abitato ercolano, dove interi caseggiati e casolari di campagna per circa un’ora sono rimasti in balia di violentissime raffiche di vento e pioggia temporalesca con il livello dell’acqua all’interno delle abitazioni che superava l’altezza delle sedie sulle quali si erano rifugiati donne e bambini impossibilitati ad uscire all’esterno.
Allagamenti e danni alle colture si sono registrati negli uliveti secolari che si distendono in contrada Argentoni lungo la provinciale Manduria-San Pancrazio Salentino, qui la violenza della pioggia e della grandine ha distrutto interi vigneti con il frutto pendente e pronto per essere vendemmiato. Danni anche agli animali in una antica masseria lungo la via vecchia per Manduria dove la situazione è stata veramente drammatica per gli animali in essa allevati. In pericolo di vita c’erano oltre cento capi tra capre, pecore, agnelli ed altrettanti animali da cortile che stavano per annegare nel mare di acqua e fango che improvvisamente aveva allagato le antiche corti dov’erano ricoverati per la notte.

All’arrivo dei proprietari le bestie cominciavano a galleggiare, qualcuna annaspava, due capre, con i rispettivi capretti nati il giorno prima che si trovavano in una zona più sottoposta, non ce l’hanno fatta a risalire e sono affogate prima che arrivasse il pastore. Il resto del gregge, con un’autentica impresa da parte dei proprietari, è stato tratto in salvo.
In un’altra zona rurale sulla via vecchia per Manduria, tra Erchie e Torre, il caso di una giovane donna che vive sola nella sua casa di campagna, la quale si è avventurata camminando a piedi nel lago che si era formato intorno alla propria abitazione, per salvare quattro cuccioli, di appena una settimana dati alla luce da una cagna randagia in un casolare diroccato poco distante. L’operazione è riuscita ma la coraggiosa donna si è ritrovata con numerosi graffi e ferite a piedi e gambe.

Sino a tarda sera sono rimasti all’opera i vigili del fuoco per liberare dall’acqua cantine e garage del centro abitato di Erchie dove, anche ieri pomeriggio c’è stata una replica del maltempo che è tornato a imperversare prendendo di mira in particolare l’intera zona adiacente Piazza Umberto dove i segni della violenza devastante dei fenomeni alluvionali del giorno prima, erano evidenti su auto, abitazioni e componenti dell’arredo pubblico urbano.
In paese non sono mancate polemiche, recriminazioni, accuse in varie direzioni. Si punta il di dito sul grave dissesto idrogeologico di vaste zone rurali, il saccheggio che c’è stato negli anni del territorio con la cementificazione di zone a vocazione agricola, lo sfaldamento totale di antichi ma efficacissimi equilibri del sistema di deflusso delle acque piovane compresa la chiusura delle cosiddette “vore” tra Erchie e Torre che poste in punti strategici del territorio urbano, convogliavano in maniera naturale le acque e tenevano lontano questi pericoli.
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