Brindisi, sfida per il nuovo presidente della Provincia: sindaci e consiglieri al voto

Al voto per le elezioni provinciali
Al voto per le elezioni provinciali
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Domenica 6 Marzo 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 15:53

Mobilità, scuole, Santa Teresa, Piano nazionale di ripresa e resilienza e anche Contratto istituzionale di sviluppo per Brindisi e Lecce. Nonostante il taglio sulle competenze stabilito, ormai anni fa, dalla riforma Delrio, alla Provincia restano comunque da affrontare questioni importanti per la vita quotidiana dei cittadini. Ai quali si aggiungono, in questo particolare periodo storico, le opportunità offerte da Pnrr e Cis, da cogliere nel miglior modo possibile. Ecco, dunque, che il nuovo presidente, che risulterà vincitore nell’appuntamento elettorale di oggi, avrà di fronte a sé un quadriennio particolarmente significativo e complesso da affrontare.

 

Occasioni e necessità

Innanzitutto per le questioni “straordinarie” - legate alle contingenze storiche, economiche e politiche - da gestire. Ed in particolare il Pnrr. Molte risorse, infatti, transiteranno proprio attraverso le Province. E questo vorrà dire che gli enti dovranno dedicare risorse umane numericamente adeguate ma anche professionalmente preparate per riuscire ad intercettare quanti più fondi possibile. Il tutto con progetti che possano davvero avere un ritorno per il territorio. E per farlo, oltre ai numeri ed alle competenze, serve anche una visione globale. Ben consapevole del fatto che si tratti di un’occasione da non perdere, il governo ha in effetti messo a disposizione risorse e possibilità, per uffici centrali ma anche enti locali, per assumere personale dedicato e specializzato. Cosa della quale verosimilmente molti enti locali vorranno approfittare. Proprio in Provincia, tra l’altro, il presidente facente funzioni ha stabilito la creazione di un apposito settore: “Interventi per l’attuazione del Pnrr”.
Ma la Provincia è coinvolta anche nell’accordo, tra enti locali e governo nazionale, sul Cis, rispetto al quale tuttavia il presidente facente funzioni ha già dichiarato di voler mantenere quanto realizzato fino ad oggi, svolgendo in sostanza una funzione di raccordo tra i Comuni del Brindisino interessati ai finanziamenti.
Infine, le questioni principali con le quali, a partire dal post riforma, le Province devono fare i conti: edilizia scolastica e rete stradale, oltre ad alcune categorie di autorizzazioni ambientali.

Proprio grazie alle risorse del Pnrr, considerata la scarsità di quelle interne, l’ente potrebbe riuscire a mettere a norma, e dunque in sicurezza, se non tutte almeno la maggior parte degli edifici scolastici di propria competenza, vale a dire sostanzialmente le scuole secondarie di secondo grado. E magari anche migliorare la rete stradale, tutt’altro che in condizioni ottimali.

Lavoro

Infine, la vertenza Santa Teresa, società in house dell’ente, che non è ancora chiusa. Appena un paio di mesi fa, infatti, i sindacati avevano dichiarato nuovamente lo stato di agitazione a causa di difficoltà nei conti. La vicenda, dunque, va costantemente monitorata e gestita al meglio soprattutto dal punto di vista dell’affidamento degli appalti. Al nuovo presidente, così come al consiglio provinciale ed alla struttura tecnico-amministrativa, occorrerà dunque uno sforzo straordinario.

Il voto

La sfida per la presidenza è tra l’attuale facente funzioni, e sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, candidato dei partiti di centrosinistra e delle civiche alleate, ed il collega primo cittadino di Ceglie Messapica Angelo Palmisano, che invece correrà per il centrodestra unito, che vede insieme - dopo la rottura delle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale, a dicembre - Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Idea e Udc. L’unico seggio disponibile, proprio in via De Leo, rimarrà aperto dalle 8 alle 20 di oggi. Già stasera inizierà lo spoglio. Ad esprimere la propria preferenza saranno i consiglieri comunali ed i sindaci dei Comuni del Brindisino. Eccezion fatta per Carovigno e Ostuni, retti da due commissioni straordinarie dopo lo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni della criminalità organizzata.

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