Chiude il centro antiviolenza a Brindisi: la manifestazione per chiedere fondi. Il video

Foto: Max Frigione
Foto: Max Frigione
di Paola CRESCENZO
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Martedì 6 Febbraio 2024, 10:49 - Ultimo aggiornamento: 12:54

È in corso questa mattina, con partenza da piazza Cairoli, il corteo di protesta per la sospensione del servizio del Centro antiviolenza Crisalide contro l'abuso e il maltrattamento di donne e minori. La manifestazione organizzata e promossa da Cgil Spi Fp di Brindisi raggiungerà il Comune dove sarà richiesto un incontro al sindaco. Il Centro antiviolenza Crisalide del Comune di Brindisi è nato nel 1999 ed è stato gestito dalla cooperativa sociale Solidarietà e Rinnovamento fino all'ultima proroga cessata il 31 gennaio scorso.
Il servizio è stato interrotto dall'1 febbraio 2024. Il Consorzio dei servizi sociali dei Comuni di Brindisi e San Vito dei Normanni ha comunicato che la sospensione è temporanea in attesa della riorganizzazione dell'attività a seguito del taglio dell'80% dei fondi nel bilancio. Il Comune di Brindisi destinava al Centro antiviolenza una cifra di circa 200 mila euro tra risorse comunali, contributi Fgsa della Regione Puglia e del fondo nazionale per le Città riservatarie legge 285. Ma dal 2024 l'amministrazione ha previsto esclusivamente i 40 mila euro che la Regione mette a disposizione degli Ambiti territoriali, in cofinanziamento con gli enti locali, per la programmazione dei Centri antiviolenza.

(Video: Max Frigione)

Video

La manifestazione

Nell'invito a manifestare promosso da Cgil Spi Fp Brindisi si legge «Il Cav che da oltre 25 anni si occupa di tutelare minori e donne vittime di violenza, abusi e maltrattamenti, cessa la sua attività poiché il Comune di Brindisi decide di non dare continuità al servizio nonostante ci siano finanziamenti regionali già stanziati ad hoc». Nella parte conclusiva i sindacati invitano le associazioni, le lavoratrici e i lavoratori, le cittadine e i cittadini e tutti coloro che hanno a cuore il benessere di donne e minori del territorio ad aderire e partecipare attivamente alla manifestazione.
Dopo l'appello dei sindacati sono arrivati numerosi messaggi di adesione da parte delle forze politiche di opposizione ma anche di associazioni, movimenti e realtà del sociale. L'ultimo consenso è arrivato dai consiglieri comunali Lino Luperti e Michelangelo Greco che scrivono «Si tratta di una decisione che penalizza donne e bambini costretti a vivere una condizione di fragilità determinata da motivazioni che non dipendono da loro.
Le istituzioni non possono ridimensionare un servizio di tale importanza ed hanno l'obbligo di individuare soluzioni immediate e praticabili». Nei giorni scorsi avevano espresso la loro adesione alla manifestazione e il dissenso per la decisione dell'amministrazione comunale: la Rete dei Centri antiviolenza della Puglia, il Partito democratico, Brindisi Bene Comune e Alleanza Sinistra italiana e Verdi, il Movimento 5 Stelle, l'Anpi sezione "Vincenzo Gigante" di Brindisi, il gruppo consiliare Attiva Brindisi, il movimento Ora tocca a noi, la presidente e sette commissarie della Commissione Pari Opportunità del Comune di Brindisi.
I gruppi di minoranza in Consiglio comunale di Brindisi hanno, inoltre, dichiarato di essere a lavoro su una proposta di mozione per una variazione di bilancio per lo stanziamento di 100 mila euro. La cifra sarebbe il cofinanziamento da parte del Comune del Centro antiviolenza comunale. Le opposizioni hanno affermato che il documento sarà discusso dall'organo consiliare entro la fine di febbraio.
 

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