«Lo scivolo a mare a Torre Santa Sabina è di tutti»: il Tar "sottrae" l'approdo alla Lega Navale

Lo scivolo nella baia di Torre Santa Sabina
Lo scivolo nella baia di Torre Santa Sabina
di Danilo SANTORO
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Domenica 1 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:34

Stop all’uso esclusivo per la sola Lega Navale: lo scivolo della baia di Torre Santa Sabina, almeno per questa stagione estiva, torna ad essere fruibile per l’intera comunità di Carovigno, in provincia di Brindisi. È quanto deciso dal Tar di Lecce, dopo il ricorso presentato da parte di alcuni diportisti, contro la concessione rilasciata dal comune di Carovigno nel dicembre del 2020. I ricorrenti, difesi dall’avvocato Gianni Francioso, si sono rivolti al Tribunale amministrativo regionale, ritenendo illegittimo il procedimento avviato pochi mesi fa dall’amministrazione comunale. Ora l’accoglimento dell’istanza cautelare monocratica per l’immediato, con la trattazione collegiale fissata per il prossimo 8 settembre.

La decisione del Comune

L’area demaniale oggetto del ricorso per anni è stata utilizzata dai pescatori locali, ma anche da tanti privati dei comuni limitrofi, per immettere in mare le loro piccole imbarcazioni da diporto. Sono tra gli spazi più grandi dell’intero litorale che rientra nel territorio di Carovigno. Di recente, anche in virtù di una riorganizzazione delle aree, il Comune ritenendo valida la richiesta pervenuta dalla neonata delegazione, dispose l’utilizzo privatistico di questo punto d’approdo. Non poche le polemiche che hanno caratterizzato questa scelta avvenuta sul finire del 2020. Polemiche per la caratterizzazione storica dei luoghi. Ma anche per una procedura che concedeva solo ad un singolo soggetto giuridico la possibilità di utilizzare questi spazi. Da qui la decisione, da parte di diversi diportisti, di creare un comitato spontaneo e poi ricorrere al Tar contro le autorizzazioni ricevute dai privati. Nelle ultime ore la decisione di accogliere la sospensiva avanzata dai ricorrenti.

Il provvedimento del Tar

«Considerato che l’interesse cautelare apprezzabile in questa fase del giudizio si incentra essenzialmente nella preclusione all’uso pubblico dello scivolo di alaggio e varo dei natanti ubicato all’interno dell’area demaniale in concessione alla delegazione L.N.I. di Santa Sabina e, pertanto, sottratto all’uso pubblico; ritenuta la legittimazione e l’interesse dei ricorrenti, in quanto diportisti e proprietari di natanti, residenti nel territorio del comune di Carovigno; essendo la stagione turistico-balneare in pieno svolgimento - si legge nel provvedimento di accoglimento dell’istanza monocratica - ritenuto sussistere i presupposti per concedere l’invocata tutela cautelare monocratica unicamente con riferimento alla interdizione all’uso pubblico dello scivolo di alaggio e varo di imbarcazioni dei diportisti, accoglie l’istanza di cautela monocratica».

Decisione provvisoria

Dalle prossime ore, così, lo scivolo sarà nuovamente nelle disponibilità dei carovignesi: una soluzione provvisoria che riguarderà l’intera stagione estiva. La decisione del Tar, seppur limitata dal punto di vista temporale, in attesa di un giudizio definitivo, permette alla comunità di riappropriarsi di una infrastruttura pubblica, realizzata dal Comune negli anni ‘60 a Torre Santa Sabina per il comodo varo e alaggio delle piccole imbarcazioni e dei natanti, e per le operazioni di salvataggio in mare. Elementi inseriti all’interno del ricorso presentato dal legale Giovanni Francioso. A ciò - ritengono i ricorrenti - va aggiunta anche un’ulteriore circostanza: l’area si configura da tempo immemorabile un approdo antico e la zona è interessata dalla presenza di relitti antichi, oggetto di ricerche archeologiche in concessione, e costituisce uno dei siti archeologici sommersi scelti come sede degli interventi pilota di ricerca e valorizzazione previsti dal progetto UnderwaterMuse da parte dell’Università del Salento.

Oltre alla libera fruizione dello scivolo i ricorrenti oppongono «netto contrasto alla realizzazione di cubature che pregiudicherebbero paesaggisticamente la baia».

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