Via alle gare per opere da 160 milioni nel porto. Gioiscono Patroni Griffi e D'Attis: «Fondamentali per l'economia»

Un rendering della cassa di colmata tra Costa Morena Est e pontile Petrolchimico
Un rendering della cassa di colmata tra Costa Morena Est e pontile Petrolchimico
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Sabato 1 Luglio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:09

Opere per poco meno di 160 milioni di euro a Brindisi e per complessivi 250 milioni tra il porto del capoluogo messapico e quello di Manfredonia. È soddisfatto del risultato raggiunto il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale Ugo Patroni Griffi.

Le procedure avviate dall'Authority

L’ente portuale, infatti, nei giorni scorsi, ha pubblicato due bandi di manifestazione di interesse e un bando di gara per le opere finanziate nell’ambito del Pnrr per un importo complessivo di 246 milioni di euro. Tre opere considerate di importanza strategica determinante per lo sviluppo degli scali adriatici.

Per quanto riguarda Brindisi, in particolare, si parla dei due lotti del banchinamento con conseguente realizzazione della retrostante colmata tra il pontile Petrolchimico e Costa Morena Est e del banchinamento e recupero funzionale dei piazzali della colmata di Capo Bianco (ex British Gas).

La cassa di colmata

La prima opera, come detto, è suddivisa in due lotti. Il primo, era già stato avviato nello scorso mese di marzo e prevede la realizzazione della cassa entro la quale far confluire i fanghi e i sedimenti rivenienti dal dragaggio dei fondali del porto. Il quadro economico è di 43 milioni di euro. La procedura è già in fase di aggiudicazione dell’intervento: il seggio di gara ha terminato l’esame delle offerte economiche ricevute e definito la graduatoria provvisoria. Per l’autunno sono previsti stipula del contratto e avvio lavori. Per il secondo lotto (che riguarda invece i dragaggi), è stato pubblicato l’avviso per la manifestazione interesse finalizzato all’affidamento mediante procedura negoziata, da aggiudicare con il criterio del minor prezzo. Il quadro economico complessivo è di oltre 18 milioni di euro, mentre il termine di ricevimento offerte è fissato per il 31 agosto.

Il banchinamento di Capo Bianco

La seconda opera, invece, è quella che riguarda la colmata di Capo Bianco. In questo caso, è stata bandita una gara d’appalto integrato complesso, con aggiudicazione sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per il recupero funzionale di una struttura esistente (colmata “British Gas” in area Capo Bianco) e il completamento della infrastrutturazione per ottenere la piena funzionalità di aree al momento non utilizzabili. L’area in questione rientra nel più ampio sistema di Zona economica speciale Interregionale Adriatica (Puglia-Molise) ed è stata perimetrata come Zona franca doganale interclusa: uno spazio che, pur essendo sempre appartenente al territorio doganale dello Stato, consente, a determinate condizioni, l’esenzione dalle “imposte doganali” del transito delle merci in entrata e in uscita. In sostanza, un punto franco, il secondo in Italia dopo quello di Venezia, finalizzato ad incentivare gli scambi internazionali di merci, attraverso un regime speciale di tributi doganali. Nella Zona franca doganale, le imprese del territorio godranno dell’opportunità di stoccare, manipolare e trasformare le merci, in sospensione dei diritti doganali. La rilevanza di tale intervento, e di un suo sviluppo in tempi rapidi, è ancor più marcata dall’attuale contesto storico cittadino di transizione energetica e di urgente rilancio della economia locale. Il quadro economico complessivo è di 65 milioni euro, mentre il termine di ricevimento offerte è fissato al 18 settembre.

La soddisfazione delle istituzioni

«Abbiamo centrato e rispettato pienamente - commenta Patroni Griffi - i termini del Pnrr e le promesse che avevamo fatto ai territori. I nostri dipartimenti, tecnico e amministrativo cui va il mio enorme plauso, hanno dimostrato un impegno esemplare per la gigantesca mole di lavoro cui si sono sottoposti, per la progettazione realizzata, per l’impegno nell’acquisizione delle autorizzazioni e la capacità di sintesi e di dialogo con le amministrazioni interessate. Tutto al fine di rispettare i termini perentori entro cui avviare le procedure, cioè la giornata di oggi (ieri per chi legge, ndr). E così oggi, mentre in altre aree del Paese si cercano soluzioni alla scadenza fallita, frutto di una burocrazia complessa e talvolta lenta, per noi è una giornata storica e di festa. Queste opere, infatti, saranno uno tsunami di innovazione infrastrutturale epocale per i due porti del nostro sistema». Soddisfatto anche il segretario generale Tito Vespasiani, per il quale «il nostro gioco di squadra ci ha portato ad una vittoria così eclatante». Ma ad esultare è anche il deputato e commissario regionale di Forza Italia Mauro D’Attis. La notizia, dice infatti, «non può non riempire di soddisfazione chi, come il sottoscritto, si è speso tantissimo dall’inizio della scorsa legislatura. Ringrazio il sottosegretario alle Infrastrutture, Tullio Ferrante, ed il commissario Ugo Patroni Griffi che non hanno mai smesso di lavorare e monitorare lo stato di avanzamento delle opere commissariate». Investimenti che, insieme a quello di Edison, per il parlamentare azzurro «avranno riverberi importantissimi per il Pil locale che, presumibilmente, potrebbe salire di oltre un punto. Andiamo avanti, con grande determinazione».

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