Movida chiassosa, sindaci in Prefettura: i residenti del centro chiedono il rispetto delle regole

Movida in provincia di Brindisi
Movida in provincia di Brindisi
di Gianni CANNALIRE
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Giovedì 22 Giugno 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18:54

Locali e movida, un connubio che puntualmente torna alla ribalta in merito alle immissioni rumorose che superano la soglia di normale tollerabilità. Dopo l’ultima sentenza della Cassazione che in pratica condanna i Comuni a dover pagare i danni qualora i rumori dovuti alla movida siano troppo forti ed invadenti, quindi nocivi per la salute di chi abita nelle vicinanze, i sindaci sono chiamati a porre un freno all’eccessiva rumorosità dei locali.

Il confronto tra istituzioni

Per regolamentare la materia in maniera uniforme nell’intera provincia di Brindisi stamane in Prefettura è convocato un tavolo di concertazione in cui siederanno i sindaci dei Comuni, il presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, i responsabili delle forze dell’ordine e il prefetto Michela Savina La Iacona.

L’obiettivo è di non concedere deroghe ai decreti sulle emissioni sonore e rispettare i residenti e di concordare la linea uniforme su scala provinciale.

Le richieste dei residenti

Nei giorni scorsi i residenti del centro storico di Brindisi che da tempo sono riuniti nel comitato “Civilmente in centro” con l’obiettivo di mettere un freno alla movida e all’inquinamento acustico provocato dalla musica diffusa dai gestori di alcuni locali di intrattenimento, hanno scritto al sindaco Giuseppe Marchionna chiedendogli di non concedere deroghe alla legge regionale numero 3 del 12 febbraio 2002 che regola le emissioni sonore e permette sino a mezzanotte la diffusione della musica, anche rispettando il limite del 55 decibel nei centri storici. I componenti il Comitato hanno chiesto un incontro urgente al primo cittadino per contenere al massimo le emissioni sonore, riproponendo “una questione annosa, già discussa in passato con la precedente amministrazione guidata dal Sindaco Riccardo Rossi, ma che non ha trovato ancora una soluzione accettabile”.

Un problema non solo del capoluogo

In provincia la musica non cambia: Ostuni, Mesagne e Francavilla tra le piazze sotto osservazione. Lo scorso anno alcuni Comuni, come Mesagne, avevano derogato le emissioni sonore dei locali fino all’1 di notte scatenando il malumore dei residenti. Infatti, erano state diverse le segnalazioni giunte in Comune da parte di cittadini che reclamavano il diritto di poter riposare durante la notte poiché il giorno dopo dovevano andare a lavorare. Dall’altra parte i gestori dei locali reclamano il diritto di esercitare il proprio lavoro. Per conciliare le opposte esigenze, il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, aveva emesso un’ordinanza con la quale prorogava il divieto della diffusione sonora dall’una di notte in ambienti interni o esterni, per lo svolgimento di spettacoli a carattere temporaneo, con l’obbligo di abbassare sensibilmente il volume delle emissioni sonore a partire dalla mezzanotte. A Francavilla Fontana il “silenziatore” alla movida risale al 6 ottobre 2021. Un’ordinanza che vige tuttora con la quale si pongono limiti per la musica all’esterno dei locali, fermo restando in realtà la libertà di poter suonare musica all’interno dei locali, ma solo se questa non interferisce con l’esterno. Per il sindaco Antonello Denuzzo non è impossibile coniugare “movida e diritto alla quiete”. “Da tempo - precisa Denuzzo - il nostro obiettivo è proprio quello di coniugare il diritto dei residenti del centro storico e di altre zone a vivere in maniera sostenibile ed al sicuro e non nel caos. Stiamo provando a trovare un punto di equilibrio tra gli interessi degli esercenti e quelli dei residenti. Abbiamo creato anche una delega ad “hoc”, quella delle Politiche della Notte, affidata all’assessore Carmine Sportillo. A lui spetta il compito di ascoltare le istanze degli esercenti e residenti per adottare i giusti correttivi”. Movida e diritto dei residenti per ora garantiti dall’ordinanza in vigore da oltre un anno e mezzo. “Si tratta di un provvedimento – ha spiegato sempre il sindaco Antonello Denuzzo – pensato per bilanciare gli interessi dei residenti, degli esercenti commerciali e dei clienti ”. Con questa ordinanza, nel periodo estivo (1 giugno – 30 settembre) gli orari sono estesi fino alle 24 dalla domenica al venerdì e fino all’1 il sabato e nei prefestivi infrasettimanali.

Le regole

Nel periodo compreso tra l’1 ottobre ed il 31 maggio è possibile “emettere suoni verso l’esterno, comunque nei limiti stabiliti dalla legge, dalla domenica al venerdì sino alle 23, mentre il sabato e i prefestivi infrasettimanali sino alle 24”. L’ordinanza riguarda esclusivamente le emissioni sonore all’esterno dei locali. Le attività di intrattenimento potranno proseguire all’interno dei locali, sempre nel rispetto della normativa nazionale vigente, anche oltre gli orari indicati nel provvedimento sindacale. L’ordinanza prevede la possibilità di concessione di deroghe in caso di manifestazioni pubbliche di forte richiamo o su specifica istanza. Questo il quadro, alla vigilia del vertice che potrebbe segnare un’ulteriore stretta sugli orari nei centri storici. 

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