Nubifragi e mareggiate, si contano i danni

Campi allagati nel sud Brindisino
Campi allagati nel sud Brindisino
di Cristina PEDE
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Giovedì 8 Settembre 2016, 09:03 - Ultimo aggiornamento: 14:38

Cominciata la stima dei danni causati dal maltempo delle ultime ore, a San Pietro Vernotico e Torchiarolo si teme un'altra ondata che potrebbe nuovamente abbattersi sulle zone già colpite dal violento nubifragio. La fascia del litorale adriatico a sud di Brindisi ha vissuto una vera e propria emergenza tra la giornata di martedì e la mattinata di mercoledì con previsioni che allertano fino alla prossima domenica. Tra i due paesi e le marine si sono verificati allagamenti, erosioni e smottamenti.

A Torchiarolo si registrano maggiori danni. In alcuni punti del paese l'acqua ha raggiunto i 70 centimetri di altezza, sommergendo le macchine ed entrando violentemente nelle abitazioni. La zona più colpita risulta quella del centro storico ma molte difficoltà si sono avute anche in periferia. Le campagne nei pressi di contrada Quadrazzo si sono allagate dopo l'esondazione dei canali di scolo ostruiti e molte abitazioni nelle vicinanze hanno richiesto l'intervento dei mezzi di soccorso soprattutto per gli scantinati completamente allagati. Nel centro del paese invece, dove sembra ci sia un avvallamento, la situazione è diventata critica da subito perché le condotte per la raccolta pluviale non contenevano l'acqua che cadeva. «Un sistema vecchiotto - ha commentato il capo della protezione civile di Torchiarolo - costruito quando doveva rispondere ad altre esigenze del paese rispetto a quelle odierne».
 


Problemi di questo genere sembra si siano verificati anche in passato con pioggia di minore intensità, mentre l'acquazzone delle ultime ore ha colto un pò tutti impreparati. Una condizione comune tra i paesi colpiti risulta infatti la mancata pulizia preventiva, come ha più volte fatto presente il capo della protezione civile di San Pietro Vernotico. Anche qui sono stati tanti gli interventi a partire dai sottopassi di ingresso al paese. Le maggiori criticità si sono avute in via Buonarroti, all'angolo con via Pisacane che costeggia la linea ferroviaria. In quel punto le abitazioni fanno spesso i conti con la convergenza di più punti che convogliano le acque piovane contro il muro che confina con la ferrovia e dove, una griglia fa defluire l'acqua lungo i binari verso una vasca di contenimento. «Se il percorso fosse ripulito dal seccume che si deposita, tutto filerebbe liscio, ma non è mai successo», fanno sapere i residenti che da decenni combattono con l'avvallamento che li inonda. Situazione molto critica anche in via Duilio a Campo di Mare, marina di San Pietro Vernotico. I residenti si sono visti all'improvviso con l'acqua fino alle ginocchia e fin dentro le abitazioni. Le squadre della protezione civile hanno lavorato instancabilmente con le pompe idrovore e fino a notte hanno collaborato con i colleghi di Torchiarolo.

A Torre San Gennaro e lido Presepe, la marina contigua feudo di Torchiarolo, la pioggia incessante e il moto ondoso del mare si sono portati via la spiaggia fino a lambire il cordolo in cemento che costeggia la strada e le dune. Fino a qualche anno fa si ammirava un’arenile di almeno 20 metri che ora è scomparso, inghiottito letteralmente dal mare. Una situazione che aggrava l'annoso problema dell'erosione e per il quale alle proteste dei cittadini infuriati già i primi di agosto dopo un'altra mareggiata, il sindaco di Torchiarolo aveva risposto con un invito ai privati tra cui la vicina Enel della centrale a carbone di Cerano, di investire in un progetto già esistente di frangiflutti.

Occorrono 2 milioni e mezzo di euro per un intervento strutturale anti erosione, mentre il comune ha a disposizione 5 milioni ma può usufruirne solo per opere di riqualificazione delle coste, così come recitava il progetto europeo a cui ha partecipato la regione Puglia e che prevede interventi in diversi siti pugliesi tra cui le marine di Torchiarolo. Il nuovo progetto dovrebbe anche smantellare quel tratto di strada che collega Torre San Gennaro con lido Presepe, costruito su un condotto naturale che dal mare raggiungeva una palude vicina, come invaso naturale per dare sfogo alle forti mareggiate o agli acquazzoni. Un percorso poi ostruito dalla costruzione della strada ma che continua ad essere sfogo in situazioni critiche come quella di questi giorni. In quel punto l'acqua piovana ha scavato un profondo passaggio nella sabbia, dirigendosi verso il mare e portando con sé qualsiasi cosa incontrava al passaggio, dai detriti alla terra, al fogliame.

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