Sosta selvaggia sulla litoranea nord, il vice sindaco Oggiano: «Queste le possibili soluzioni»

Sosta selvaggia sulla litoranea nord
Sosta selvaggia sulla litoranea nord
4 Minuti di Lettura
Domenica 25 Giugno 2023, 05:00

Due soluzioni a breve termine ed una a lungo termine per provare a risolvere il problema dei parcheggi lungo la costa nord di Brindisi.

Un problema che si trascina da anni

Ogni anno, infatti, si ripropone la stessa questione per chi frequenta spiagge libere e stabilimenti balneari vicino alla città: dove lasciare l’auto? Sono due, in particolare, le problematiche che rendono difficile la sosta. La prima è legata al rischio geomorfologico che riguarda buona parte della costa nord dove, teoricamente, non è possibile sostare (ma neanche transitare) sulle falesie a rischio di crollo. La seconda, invece, è legata alla presenza della litoranea. In molti casi, infatti, le auto in sosta, non avendo spazio, intralciano il traffico rendendo tra l’altro pericolosissimi il transito dei pedoni verso le spiagge. A queste si aggiunge una terza problematica: i vincoli imposti dal Pptr.

Le alternative già esistenti

Fino a Sbitri, per la verità, qualche opzione per non lasciare l’auto a bordo strada esiste, anche se si rivela insufficiente nei periodi in cui le spiagge sono più frequentate. Cala Materdomini, infatti, ha il suo parcheggio. All’altezza del lido Carabinieri ci sono alcune strade interne che, seppure non vicinissime al mare, possono essere utilizzate per parcheggiare. Anche nella zona del Granchio Rosso qualche posto, a patto di arrivare presto al mattino, è possibile trovarlo. Ed anche nell’area di Sbitri è presente un piccolo parcheggio che può essere utilizzato fino a quando non è pieno. Da lì fino ad Apani, invece, il problema esplode e non è più possibile trovare neanche soluzioni “tampone” per evitare di parcheggiare quasi sulla carreggiata della litoranea. Da diversi anni, ormai, il parcheggio di Acque Chiare non viene più utilizzato.

E così, la questione si ripropone, nella sua gravità, ogni estate. Senza che si sia riusciti a trovare una soluzione definitiva.

La posizione dell'amministrazione

«Ci sono - spiega il vice sindaco ed assessore all’Urbanistica Massimiliano Oggiano - due soluzioni. La prima è di natura temporanea ed è quella messe in piedi dalla precedente amministrazione in linea con quanto fatto l’anno scorso: i privati proprietari di terreni sul litorale possono presentare richiesta e, compatibilmente con eventuali vincoli di natura paesaggistica o di altro tipo, possono presentare la Scia e realizzare parcheggi a prezzi calmierati. L’altra è di natura più strutturale ed è prevista anche dal Documento programmatico di rigenerazione urbana, che vorremmo mantenere. L’idea è quella di implementare un avviso per manifestazione d’interesse destinata ai privati per realizzare, con un partenariato pubblico-privato, parcheggi pubblici. Il privato, in sostanza, mette a disposizione il proprio terreno e, sempre tenendo conto degli eventuali vincoli, con un piccolo investimento può gestire il parcheggio a canone libero. A distanza di cinque o sei anni, il terreno viene ceduto al Comune che, da quel momento in poi, lo gestirà in maniera pubblica. Questa è la soluzione strutturale che rientra nel Documento integrato di rigenerazione urbana, all’interno del quale c’è una programmazione più organica che prevede anche altri tipi di soluzioni, sempre strutturali, che pure saranno prese in considerazione».

L'idea di spostare la litoranea

Una di queste, in particolare, è quella che a lungo termine dovrebbe mettere fine una volta per tutte al problema. Ed è una idea condivisa da diverse amministrazioni, a partire da quella Mennitti che per prima la inserì all’interno del proprio Documento programmatico preliminare al Piano urbanistico generale. L’idea, in particolare, era quella di trasformare l’attuale litoranea in una strada dedicata esclusivamente (eccezion fatta per il doveroso passaggio dei mezzi di soccorso o delle forze dell’ordine) alla cosiddetta “mobilità dolce”, vale a dire in buona sostanza riservata a pedoni e ciclisti. La nuova litoranea, dunque, sarebbe sorta di alcune centinaia di metri più all’interno, anche a causa dei rischi dell’erosione, che in alcuni punti ha portato il margine della falesia a pochissimi metri dalla strada carrabile mentre in un punto, dalle parti di Sbitri, una parte della carreggiata è venuta giù proprio a causa del crollo delle falesie. I bagnanti, poi, avrebbero raggiunto le spiagge attraverso delle vie di penetrazione perpendicolari alla nuova litoranea e dotate di parcheggi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA