Un colpo di pistola ad altezza uomo dopo la rissa: un arresto a Oria per tentato omicidio

L'episodio il 5 luglio 2020 nel centro del paese

Un colpo di pistola ad altezza uomo dopo la rissa: un arresto a Oria per tentato omicidio
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Mercoledì 27 Ottobre 2021, 12:22 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:15

Questa mattina i carabinieri della stazione di Oria, in provincia di Brindisi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura, nei confronti di un 30enne del luogo, per tentato omicidio nei confronti di due persone, ed ad una ordinanza applicativa dell’obbligo di dimora nei confronti di altre quattro persone.

La rissa in strada e lo sparo

Le indagini hanno permesso di accertare che nella notte del 5 luglio 2020, nel centro storico di Oria, per motivi di carattere familiare, era sorta un’animata discussione tra un 41enne ed una 43enne, fratelli, nei confronti di un 25enne, che ben presto è degenerata in una vera e propria rissa con reciproche violenze fisiche; durante la rissa si inseriva un gruppo di persone, tra cui un 58enne e 30enne entrambi di Oria, quest’ultimi due a difesa del più giovane. Alla base della vicenda vi era la burrascosa relazione sentimentale tra il 25enne e la figlia del 41enne citati. L’animata rissa veniva interrotta dall’arrivo di una pattuglia dei carabinieri allertata da numerosi cittadini. Poche ore dopo, come risulta dalle indagini finora svolte, il 30enne destinatario della misura cautelare in carcere, da una distanza di circa 40 metri esplodeva dei colpi d’arma da fuoco, colpendo il lunotto posteriore di un’autovettura in movimento con a bordo due giovani del luogo, estranei alla vicenda, con il chiaro intento di colpirli mortalmente.

La precisa ricostruzione degli investigatori ha consentito di accertare che la traiettoria dei colpi era certamente idonea a colpire al capo i due ragazzi suddetti e che l’evento, come evidenziato anche nell’ordinanza cautelare dal gip, non si è verificato per "pura fortuna".

"Testimoni omertosi"

L’attività d’indagine, spiega la Procura, è stata particolarmente difficile anche e purtroppo per l’omertà manifestata dai potenziali testimoni oculari, probabilmente timorosi di eventuali ritorsioni da parte degli indagati. Ciò nonostante, gli investigatori ritengono di aver raccolto prove sufficienti a ipotizzare la responsabilità del 30enne oggi arrestato, quale esecutore materiale in ordine al delitto di tentato omicidio e di porto illegale di arma da fuoco. Per quanto riguarda la rissa, invece, solo il 41enne riportava lesioni personali, giudicate guaribili in dieci giorni, mentre gli altri partecipanti non facevano ricorso a cure mediche. Le perquisizioni svolte non hanno consentito di ritrovare l’arma utilizzata.

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