Incidente sul lavoro, morto operaio: precipita dal tetto di un cantiere e perde la vita a soli 40 anni. I sindacati: il cordoglio non basta più

Il grido d'allarme dei sindacati: “Quante altre vite dovranno essere sacrificate prima di adottare misure veramente efficaci?"

Foto di Max Frigione
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Venerdì 1 Marzo 2024, 19:48 - Ultimo aggiornamento: 21:30

Incidente mortale sul lavoro nel primo pomeriggio di oggi presso una ditta di via Eugenio Barsanti, lungo la zona industriale: un operaio di Brindisi, Giuseppe Petraglia, di 40 anni, ha perso la vita - intorno alle 14.30 - mentre si trovava a 10 metri d'altezza.

La tragedia

A quanto pare, per cause in corso d'accertamento da parte dello Spesal, sarebbe precipitato da un tetto dove erano in corso lavori di manutenzione. La tragedia si è consumata poco distante da altri operai, ma i soccorsi (tra cui l'arrivo di un'ambulanza del 118) non hanno purtroppo permesso di riportare in vita lo sfortunato lavoratore: la morte sarebbe avvenuta sul colpo e i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. L'area è stata poi posta sotto sequestro, mentre la salma che è stata portata presso la camera mortuaria del cimitero di viale Arno, poco distante dal quartiere Perrino.

Luogo dove Petraglia viveva con la sua famiglia. Per gli accertamenti del caso, sul posto si è recata una pattuglia della Sezione volanti della questura di Brindisi e subito dopo i colleghi della Squadra mobile.

Inoltre, è stato il personale dello Spesal (Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) a cercare di ricostruzione le circostanze della maledetta caduta.

Le reazioni dei sindacati

“Quante altre vite dovranno essere sacrificate prima di adottare misure veramente efficaci per fermare questa strage silenziosa e sanguinosa nei luoghi di lavoro?”.
È il grido d’allarme di Gianni Ricci, segretario generale della Uil Puglia, Gigia Bucci segretaria generale Cgil Puglia, Fabrizio Caliolo, coordinatore territoriale di Brindisi della Uil e Antonio Macchia segretario generale Cgil Brindisi dopo la morte di un operaio in un’azienda di logistica avvenuta stasera a Brindisi.

“Il cordoglio di facciata non basta più, la Puglia è tra le regioni con la maggiore incidenza di infortuni mortali nei luoghi di lavoro: nel 2023 è stata la quarta regione in Italia per incidenza rispetto al numero di occupati secondo le statistiche elaborate dall’Osservatorio sicurezza e ambiente Veg. Solo nell'ultima settimana tre incidenti mortali. In Italia tre persone al giorno ledono la vita sul lavoro, bisogna agire subito. Servono investimenti in sicurezza e in controlli, accelerando le assunzioni di nuovi ispettori. Ma soprattutto servono coraggio e volontà politica per penalizzare le aziende che non applicano le misure di sicurezza e i contratti siglati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. E aggiungiamo, occorre la collaborazione di tutti, anche delle associazioni datoriali, che devono avere anch’esse il coraggio di lasciare fuori le aziende che antepongono il profitto alla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori”.

“In questo Paese e nella nostra regione - concludono i segretari di Cgil e Uil - manca una vera cultura della sicurezza. Eppure, nonostante le nostre proposte siano sui tavoli politici e istituzionali da anni, dal governo non abbiamo ottenuto risposte, se non la promessa di una patente a punti per le aziende nella quale la vita umana è valutata una manciata di crediti. Un atteggiamento indegno di un Paese civile”.

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