Brindisi, una cordata di imprenditori per riaprire la piscina olimpionica abbandonata 40anni fa

La proposta di D'Attis: finanziarla con il piano per i Giochi del Mediterraneo

Brindisi, una cordata di imprenditori per riaprire la piscina olimpionica abbandonata 40anni fa
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Domenica 13 Agosto 2023, 16:23 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 14:23

La stima è stata fatta: ci vorrebbero perlomeno un paio di centinaia di milioni di euro per rimettere in funzione la piscina estiva olimpionica Materdomini, abbandonata da 40 anni fa dopo la stagione d’oro 1978-1982. Se ne sta interessando un gruppo di imprenditori costituitosi attorno alla figura del giornalista brindisino di Mediaset, Mino Taveri. Tutti addetti ai lavori, dal costruttore e manutentore di piscine al gestore di impianti sportivi.

L'interesse

L’interesse è stato manifestato alla metà di luglio alla amministrazione comunale del sindaco Giuseppe Marchionna, ora lo studio di fattibilità prevede alcuni ulteriori passaggi. Di fondamentale importanza per chiarire una volta per tutte se quella piscina che formò generazioni di nuotatori potrà tornare a fare felici bambini, ragazzi e genitori oppure è destinata a vivere solo nei ricordi delle foto sbiadite dal tempo. Gli interessati stanno verificando se esista o meno al Demanio la pubblicazione di una manifestazione di interesse per la piscina e per la cosiddetta “casa matta” militare. Inoltre è necessario stabilire se e quali opere possono essere realizzate sul quel terreno prospicente al mare tra Lido Brin e il Lido della Polizia: come una copertura per utilizzare l’impianto anche l’inverno. Con l’investimento che aumenterebbe ma che non limiterebbe l’impiego della piscina a non più di quattro mesi all’anno come accade con l’Outline di Lecce dove tuttavia l’impianto ospita spettacoli ed eventi durante le sere estive. 
Insomma, c’è qualcosa in più della nostalgia di quegli anni d’oro.

Di quel sogno infrantosi nell’inverno del 1983 quando con il cambio di gestione venne meno anche la guardiania. Se ne era occupato il padre di un atleta della società, il Centro sport, che aveva avviato la piscina olimpionica. Il padre di Eugenio Caputo, scomparso giovanissimo durante una immersione per lo scoppio di un ordigno bellico e che abitava a due passi da quell’impianto.

L'abbandono

L’incarico non gli venne rinnovato e senza alcuna guardiania la piscina si ritrovò presto senza le pompe ed i filtri che prendevano l’acqua dal mare. Progetti di recupero rimasti solo nelle intenzioni, in quegli anni. e poi l’abbandono e la rassegnazione. In quegli anni, peraltro, che Brindisi non aveva nemmeno una sola piscina al coperto. Quegli anni quando nella piscina olimpionica di Materdomini l’attività agonistica era completamente gratuita e fruibile a tutti, mentre le uniche cose a pagamento erano i corsi di nuoto dove venivano rispettate le tariffe della federazione. E si trova proprio qui la parte positiva di quei gloriosi anni: aver inculcato la passione per il nuoto nella città di Brindisi è stato una svolta per l’epoca, rivoluzione che trova riscontri nei risultati ottenuti e nelle persone che ancora oggi allenano e nuotano. Le grandi vittorie collezionate dalla squadra maschile con Massimo e Antonio Monticelli, Carlo Guadalupi, Maurizio Vilella, Francesco Di Tano, Gaetano Zongoli, Fabio tagliamento, Francesco Passante, Mimmo Miggiano, Fabio Aiwello, Mauro Miano, Maurizio Ricco e Roberto Aluzzi (tanto per citarne alcuni) sono impreziosite da quelle conquistate dalla fortissima squadra femminile, con Marzia Di Giulio (campionessa regionale di tutte le specialità femminili per vari anni), Valeria Vitale (campionessa sulle gare di lunga distanza) e Lilli Spina. Insomma, risultati eccezionali per una piscina fiore all’occhiello in tutta la Puglia e che lasciò fra i brindisini ricordi indelebili ma confermò anche la convinzione che in città i sogni avevano poca o nessuna vita.

La proposta di D'Attis

«L'ex piscina olimpionica» di Brindisi «la cui titolarità è dello Stato può essere interamente finanziata dal piano per i futuri Giochi del Mediterraneo insieme ad altre strutture che potrebbero rientrare ex novo nel nuovo masterplan qualora il Parlamento decida di stanziare altre risorse. Propongo pertanto al commissario Ferrarese e al sindaco di Brindisi Marchionna di sostenere questa idea oltre a quella che riguarda la definizione del Palazzetto dello Sport e dello stadio di calcio, in vista del loro incontro». Lo sostiene il commissario regionale di Forza Italia, Mauro D'Attis. «Nei prossimi giorni - aggiunge - con il sottosegretario delegato, promuoverò le azioni necessarie a rendere disponibile e valorizzato il bene che da troppi anni è abbandonato»

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