Brindisi, il mare salvato dai volontari: raccolte tonnellate di plastica

Una piccola tartaruga fra la plastica del mare di Brindisi
Una piccola tartaruga fra la plastica del mare di Brindisi
di Lucia Pezzuto
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Lunedì 31 Ottobre 2022, 08:25 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 02:15

Il mare piace d’estate ma c’è chi invece lo ama anche d’inverno quando tutti se ne dimenticano e quella distesa di sabbia diventa una discarica a cielo aperto. A ripulire le spiagge e dare nuova vita a zone trascurate ci pensa tutto l’anno l’associazione “Puliamoilmaredibrindisi”. Fondata da cinque ragazzi brindisini, prende vita da un’idea di Alessandro Barba. «L’associazione è nata nel 2019, eravamo in spiaggia meno di dieci ragazzi, stavamo pulendo l’arenile dalla plastica quando poi scambiando due chiacchiere ho proposto di fare qualcosa più in grande per vedere di coinvolgere la cittadinanza - racconta Alessandro Barba - Così abbiamo creato la pagina Facebook, sfruttando i social abbiamo cominciato a promuovere gli eventi. E ad ogni appuntamento abbiamo notato che si aggiungevano persone. La cosa è cresciuta e siamo persino stati contattati dal presidente nazionale di Greenpeace Italia».

Gli iscritti: oltre 3.400

Nel tempo attraverso le iniziative messe in campo la partecipazione dei volontari è cresciuta in maniera esponenziale. Gli eventi vengono comunicati sulla pagina Facebook che ha all’attivo 3341 iscritti. I ragazzi si ritrovano in spiaggia, zone del litorale anche a ridosso di aziende dove nessuno immagina quali distese di plastica e rifiuti di ogni genere ci siano, i risultati dopo una intera giornata di lavoro sono strabilianti. Tra le ultime iniziative c’è la pulizia di Acque Chiare, qui i volontari sono riusciti a raccogliere 60/70 sacchi di spazzatura pari 30 quintali. I sacchi sono poi stati portati via da Ecotecnica.

In rete con le Clean up

Al fianco di “PuliamoilmareBrindisi” ci sono anche 2hands Organization, Nautilus Pesca e Archeoplastica ma spesso partecipano anche gli studenti. Val la pena ricordare l’iniziativa del 28 settembre scorso al Castello Alfonsino dove al fianco dell’associazione sono scesi in campo oltre il Moh di Bari, oltre 200 volontari provenienti da tutta Europa e degli alunni di due classi del primo anno del liceo linguistico Palumbo di Brindisi.

Grazie all’impegno, la forte volontà, la passione ed uno straordinario entusiasmo, soprattutto di coloro che per la prima volta partecipavano ad una giornata di pulizia, è stato possibile restituire all’intera area del vecchio faro antistante l’ingresso del Castello Alfonsino, il meritato rispetto e decoro con la raccolta di oltre due tonnellate di rifiuti.

Litorali ignorati

L’associazione organizza spesso anche iniziative lungo la zona industriale dove il litorale è fortemente compromesso, qualche settimana fa è stata ripulita la spiaggia situata nella zona Pedagne, davanti all’impianto petrolchimico di Eni-Versalis, qui si sono ritrovati volontari e volontarie di Puliamoilmarebrindisi, Archeoplastica, Millenari di Puglia, associazione Moh e Greenpeace impegnati nell’attività di pulizia “Un cleanup per il mare”.

«Ignorati dalle istituzioni»

Una iniziativa, che si svolge in occasione del World-cleanup day, la giornata internazionale dedicata alla pulizia dell’ambiente dalla plastica, e si pone l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso una raccolta di rifiuti di plastica lungo il litorale. «Raccogliere la plastica dalle spiagge è importante perché evita che venga rimessa in circolo con le prime mareggiate e che si frammenti in microplastica- ha spiegato il presidente di Puliamoilmaredibrindisi-Quello che mi dispiace è che le istituzioni ci ignorano, non si rendono conto di quante zone trascurate ci sono e quanto si potrebbe fare ripulendole. Noi cerchiamo di dare un senso a quello che facciamo ma bisogna toccare con mano per rendersene conto. Nelle prossime settimane dell’associazione proseguirà con la pulizia di Acque Chiare, vi sono zone, ha rivelato Barba, anche a ridosso dello stabilimento aeronautico, che sono invase dalla plastica».

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