Ladri in azione al cimitero: rubata un'antica statua da una cappella privata

Il furto all'interno di una cappella privata
Il furto all'interno di una cappella privata
di Salvatore MORELLI
3 Minuti di Lettura
Giovedì 28 Settembre 2023, 19:28 - Ultimo aggiornamento: 19:40

Non c’è pace per i defunti del cimitero comunale di Brindisi: nella notte tra mercoledì e giovedì alcuni ignoti hanno profanato la cappella della famiglia Colaianni, imprenditori locali nel settore dell’edilizia, riuscendo ad asportare una statua (rappresentante il Sacro Cuore di Gesù e alta circa un metro) che risaliva a cento anni fa. Un’opera in gesso che sul mercato nero dei cimeli sacri potrebbe avere un modesto valore commerciale, mai quanto al valore affettivo che nutriva questa famiglia, come ha raccontato al nostro giornale l’imprenditore Claudio Colaianni: «La statua era stata acquistata da mia nonna, che era molto devota. Quando ci recavamo presso la cappella a fare visita ai nostri cari, rappresentava per tutti noi un cimelio che ci portava indietro nel tempo e a un passato felice della nostra storia familiare».

 

L'episodio


Questa mattina l’amara scoperta. Il furto è avvenuto dietro l’effrazione della porta d’ingresso che era protetta con un lucchetto. Sarebbe stato molto facile individuare in pieno giorno due persone che si portavano dietro per i vecchi viali del cimitero una statua di quelle dimensioni.
Probabilmente, l’azione (commissionata e simile a tanti altri furti dello stesso genere che hanno visto - anche in un recente passato - asportare da tombe e cappelle fiori e diversi arredi sacri, spesso in bronzo, insieme ad altri manufatti in rame) è avvenuta durante la chiusura del cimitero, quando era già buio.

Il luogo sacro


In effetti, anche in relazione agli altri furti, non è difficile riuscire a scavalcare all’interno del luogo sacro attraverso i vari cancelli che circondano l’intero perimetro che si affaccia lungo il quartiere Perrino e via Provinciale per Lecce. 
Nessuno avrebbe notato movimenti mentre avveniva il furto e non esistono da quelle parti telecamere di videosorveglianza.

Sempre ieri, la famiglia Colaianni si è recata presso gli uffici della Questura per denunciare quanto accaduto a carico di ignoti. “E’ nostro interesse che venga ora fatta chiarezza - ha inoltre raccontato l’imprenditore -. La nostra speranza è quella che la statua possa presto tornare al suo posto. Un luogo che dovrebbe essere tutelato in ogni maniera e rispettato con amore da tutta la comunità. Invece, finisce sotto la “lente” di persone che non hanno un briciolo di pietà se sono capaci di commettere certe cose. Quella statua rappresenta l’immagine del Sacro Cuore di Gesù, speriamo quindi che i ladri possano ripensarci e mettere una mano sul loro cuore per restituirla. Sarebbe una gioia per tutti noi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA