«Non sono i responsabili dell'inquinamento con le polveri di Cerano»: assolti nell'appello bis i dirigenti Enel

«Non sono i responsabili dell'inquinamento con le polveri di Cerano»: assolti nell'appello bis i dirigenti Enel
di Roberta GRASSI
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Mercoledì 10 Novembre 2021, 21:34 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 12:53

Sono stati assolti con la formula “per non aver commesso il fatto”, al termine dell'appello bis, i manager Enel imputati nel processo sulla dispersione di polveri di carbone dalla centrale Enel di Brindisi sui raccolti dei contadini proprietari di terreni vicini. Lo ha stabilito in serata la Corte d'Appello di Lecce, chiamata a decidere dopo un rinvio della Cassazione, che ha anche revocato tutte le statuizioni civili per gli agricoltori di Cerano, la zona in cui si trova l'impianto, e gli enti che si erano costituiti parte civile. Non vi saranno, salvo ulteriori colpi di scena, risarcimenti del danno. La Provincia di Brindisi aveva chiesto 500 milioni di euro, sostenendo che la mancata copertura dei carbonili avesse provocato la fuoriuscita di carbone dal deposito e dal nastro trasportatore.

Aveva rinvendicato anche il danno ambientale.

Il primo processo

Al termine del primo processo di secondo grado per due manager Enel, Antonino Ascione e Calogero Sanfilippo era stata stabilita e confermata una pena di 9 mesi di reclusione, con la sospensione condizionale. I reati contestati sono getto pericoloso di cose e danneggiamento aggravato. Per altri due manager era stato deciso il proscioglimento per prescrizione. Altri 11 imputati erano stati assolti in primo grado. 
Soddisfazione è stata espressa dopo la lettura del dispositivo dalle difese degli imputati Enel e della società Enel Produzione, responsabile civile.

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