Dal muro del Castello alle cassette postali: il centro storico nascondiglio dello spaccio

Dal muro del Castello alle cassette postali: il centro storico nascondiglio dello spaccio
3 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Febbraio 2023, 12:43

Il centro storico di Barletta era diventato il nascondiglio perfetto: ogni anfratto era il luogo giusto per nascondere la droga. Dal muraglione del Castello Svevo, dove gli spacciatori si sedevano, aspettando gli acquirenti, fino alle grondaie, le cassette postali delle abitazioni, gli incavi delle tubazioni dell'acquedotto pugliese.


In questi luoghi veniva occultato il quantitativo più ingente di stupefacente, per prenderne un po' alla volta durante la vendita "al dettaglio": in questo modo gli spacciatori, in caso di controlli, avrebbero avuto sempre quantitativi inferiori ai limiti consentiti per legge, così da sfuggire ad un eventuale arresto.

I quattordici spacciatori, finiti nella morsa dei carabinieri del comando di Barletta, erano diventati l'incubo dei cittadini, tanto che sono stati proprio questi ultimi a ribellarsi e a denunciare ciò che accadeva, spesso proprio a due passi dalle loro abitazioni.

Le segnalazioni dei cittadini

L'attività dei militari, infatti, è partita «dalle segnalazioni concrete di alcuni barlettani esasperati: una collaborazione determinante, attiva, che noi abbiamo colto e attraverso la quale abbiamo cominciato tutta un'attività di osservazione, pedinamento e riscontro sul campo. Questo ha permesso di definire le modalità operative delle persone coinvolte e l'attività di spaccio», ha spiegato il comandante della compagnia di Barletta, Federico Casini. Grazie all'iniziativa del "carabiniere di quartiere", riattivata dal capitano, per far riscoprire «quella vicinanza storica che è nel Dna dell'Arma», si è riusciti a portare a termine anche un arresto in flagranza: «dei cittadini hanno segnalato in diretta un'attività di spaccio, che ha consentito l'intervento della pattuglia». Le osservazioni dei militari, durante i due anni di indagine, sono state portate avanti con attività di pedinamento e di osservazione, anche in borghese, da punti strategici del centro storico o nascondendosi in esercizi pubblici chiusi al pubblico, per compiere attività di monitoraggio.

Gli acquirenti


Tanti gli acquirenti giovanissimi individuati: «È una tematica molto avvertita e per la quale lanciamo un messaggio importante, bisogna rifuggire dalla droga e evitarne assolutamente il consumo», ha ribadito Casini spiegando come quella della droga, «purtroppo, è una piaga che l'arma sta cercando di debellare, con tutte le sue forze. Oggi abbiamo vinto una battaglia, ma noi continuiamo senza sosta a garantire sicurezza e a dare una risposta ai nostri cittadini».
V. Min.

© RIPRODUZIONE RISERVATA