Torture in carcere, condanna per il sovrintendente della Polizia penitenziaria

Torture in carcere, condanna per il sovrintendente della Polizia penitenziaria
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Mercoledì 12 Luglio 2023, 14:56 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 13:54

Tre anni anni e sei mesi di reclusione per il sovrintendente della polizia penitenziaria Domenico Coppi, un anno e due mesi per il medico dell'infermeria del carcere di Bari Gianluca Palumbo e assoluzione per l'agente di polizia giudiziaria Roberto Macchia. Lo ha disposto il gup del Tribunale di Bari, Rossana de Cristofaro, al termine del processo di primo grado celebrato con rito abbreviato. I tre erano stati rinviati a giudizio con altre 12 persone, fra agenti e medici della casa circondariale del capoluogo pugliese, per le presunte torture avvenute il 27 aprile 2022 a danno di un detenuto con patologie psichiatriche. Il giudice ha riconosciuto in favore di Coppi e Palumbo le circostanze generiche attenuanti, oltre allo sconto di pena previsto dal rito abbreviato. Per Palumbo è stata disposta la sospensione della pena. Quanto a Macchia, è stato assolto «perché il fatto non costituisce reato».

Condannato al risarcimento danni

Coppi è stato condannato anche al risarcimento dei danni in favore della parte civile, con una somma che sarà decisa nell'ambito di un procedimento civile, e al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva che di cinquemila euro.

Secondo l'accusa, sei agenti della polizia penitenziaria avrebbero torturato il detenuto allora 41enne dopo che questi aveva dato fuoco a un materasso nella sua cella. Le violenze sarebbero iniziate lungo il percorso dalla cella all'infermeria, con il personale che sarebbe intervenuto «con violenze gravi e agendo con crudeltà» prima scaraventando il l'uomo sul pavimento, poi colpendolo con calci e schiaffi sulla schiena, sul torace, sui fianchi e sul volto, «sottoponendolo per circa quattro minuti a un trattamento inumano e degradante». Uno degli agenti, per tenere fermo il detenuto, lo avrebbe bloccato mettendosi di peso sui suoi piedi.

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