Rubate 39 mucche a un'azienda, è allarme nel Barese

Rubate 39 mucche a un'azienda, è allarme nel Barese
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 13 Dicembre 2023, 12:31

È allarme per i furti di animali, dagli agnelli alle pecore fino alle vacche, con stalle e campagne sotto assedio, un fenomeno che si allarga proprio a ridosso delle festività natalizie quando c'è un maggiore consumo sulle tavole di carne e agnello.


L'ultimo caso, secondo una denuncia di Coldiretti Puglia, è avvenuto in un'azienda zootecnica di Altamura, sulla strada provinciale 151 per Ruvo di Puglia, dove domenica 3 dicembre alcuni malviventi, dopo aver aperto le stalle, hanno portato via 39 vacche per un valore superiore a 100mila euro. Nel linguaggio giuridico il furto di bestiame si chiama abigeato, su cui sono al lavoro i carabinieri del nucleo forestale di Altamura.

Una serie di casi nell'ultimo periodo


Si tratta solo del penultimo di una serie di episodi che si stanno verificando in Puglia - l'ultimo è avvenuto a Terlizzi, dove lunedì notte è stato portato via un trattore e un cassone parcheggiato in via Cortili Favale -, con uno stato di allerta delle forze dell'ordine soprattutto per presidiare frantoi e aziende olivicole, ma ora cresce l'allerta anche negli allevamenti.
«Le campagne sono in balia di gruppi della criminalità che non si fermano neppure davanti al momento di incertezza con l'emergenza che sta arrecando gravi danni alle aziende agricole», prosegue la denuncia.

Ormai nelle campagne pugliesi «le attività criminose sono legate alla "stagionalità" delle produzioni, con squadre ben organizzate che tagliano i ceppi dell'uva da vino a marzo e aprile, rubano le ciliegie a maggio, l'uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l'anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi», ha aggiunto Coldiretti Puglia.

I risultati dell'attività di contrasto «confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione - ha concluso Coldiretti Puglia con la riforma dei reati in materia agroalimentare perché l'innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato con l'approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell'osservatorio agromafie».
N. Mic.
© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA

© RIPRODUZIONE RISERVATA