Nei giorni scorsi, nei Comuni di Bari e Bisceglie (BAT), personale della Squadra Mobile di Bari e del Commissariato di Bitonto ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Trani, nei confronti di cinque pregiudicati, di cui quattro residenti a Bari e uno a Bisceglie, in quanto presunti responsabili dei reati di rapina pluriaggravata, porto illegale di arma da fuoco e lesioni personali aggravate in concorso.
I fatti
La notte tra il 10 e l’11 luglio 2021, a Bisceglie, un gruppo di quattro persone, travisate ed armate, ha fatto irruzione all’interno della villa di un imprenditore locale. L’uomo, che era rincasato da poco, era seduto sul divano, davanti alla televisione, intento a conversare al telefono con la propria compagna quando, all’improvviso, i rapinatori hanno sfondato la porta d’ingresso e, dopo averlo immobilizzato (legandogli le braccia al torace con del nastro adesivo), si sono subito impossessati di un orologio Rolex e del portafogli, con all’interno circa 300 euro.
In quei frangenti, la compagna della vittima, che era ancora in linea al telefono, caduto sul pavimento al momento dell’aggressione, stava ascoltando, impotente, le urla ed i rumori di quei drammatici istanti. I rapinatori, non essendo riusciti a trovare altro denaro, hanno trascinato l’imprenditore fuori della propria abitazione e l’hanno costretto ad accompagnarli negli uffici aziendali, ubicati alle spalle della casa, intimandogli di mostrare loro dove fosse la cassaforte e di aprirla. Dopo che la vittima ha, a più riprese, dichiarato disperatamente di non avere alcuna cassaforte, i malviventi hanno deciso di allontanarsi, tentando di portare via l’auto dell’imprenditore, un’Audi di grossa cilindrata, senza tuttavia riuscirci a causa della chiusura del cancello di ingresso della villa.
Le indagini
Gli uomini della Squadra Mobile di Bari, giunti tempestivamente sul posto insieme a personale del Commissariato di P.S. di Bitonto, hanno da subito avviato le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani.Tuttavia, gli investigatori si sono trovati di fronte alla difficile ricostruzione dei fatti, anche perché i rapinatori, per ostacolare le indagini e la pronta reazione delle Forze dell’Ordine, avevano divelto e portato via il DVR contenente le immagini dell’impianto di videosorveglianza della casa della vittima ed avevano disattivato le linee telefoniche e dell’allarme antirapina.
Grazie all’impiego di sofisticati strumenti di intercettazione ed al supporto del personale del locale Gabinetto di Polizia Scientifica, i poliziotti sono riusciti ad individuare i presunti responsabili, raccogliendo un grave quadro indiziario – tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria – sulla base del quale la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani ha richiesto e ottenuto il provvedimento cautelare eseguito a loro carico. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e, all’esecuzione della misura cautelare, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.