Rapina e furto in casa delle vicine: a dieci anni dai fatti, condannato a sei anni e mezzo

Il Tribunale di Lecce
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Lunedì 14 Febbraio 2022, 19:45 - Ultimo aggiornamento: 20:05

Sei anni e mezzo di reclusione sono stati inflitti a Pierpaolo Vignacastrisi, 35 anni, di Matino, con l'accusa di avere rapinato e derubato dieci anni fa le vicine di casa. La sentenza dei giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce (presidente Stefano Sernia, a latere Bianca Maria Todaro ed Edoardo D'Ambrosio) è andata oltre la richiesta del pubblico ministero Roberta Licci che aveva invocato una condanna sei anni al termine della requisitoria. L'imputato è stato inoltre condannato al pagamento di una multa di 2.500 euro, delle spese processuali e a risarcire con 15mila euro le vittime  costituitesi parte civile con gli avvocati Luca Puce  ed Anna Maria Barone. L'assoluzione è stata invocata dagli avvocati difensori Umberto Leo e Stefano Palma sul presupposto che l'autore della rapina e del furto avesse agito a volto scoperto e che dunque Vignacastrisi non avrebbe potuto fare mai una leggerezza del genere essendo vicino di casa delle vittime.

A passo di lumaca

Giustizia indubbiamente a passo di lumaca per questa vicenda. I fatti risalgono al 6 febbraio del 2012 ed intanto il coimputato è deceduto.

Secondo la ricostruzione dell'accusa avallata dalla sentenza, Vignacastrisi ed il complice si introdussero nella casa dove abitavano madre e figlia forzando la serranda e la porta a vetri del soggiorno del piano superiore dello stabile.

Il bottino

In questo ambiente si sarebbe impossessato di gioielli in oro bianco: una collana, due anelli con brillanti ed una fede. Due anelli di oro giallo. Una volta raggiunto l'appartamento al primo piano si trovarono faccia a faccia con madre e figlia ma senza desistere. Tutt'altro, le avrebbero minacciate con un piede di porco: la figlia sarebbe stata costretta a togliersi gli orecchini in oro giallo ed a consegnarli, la madre una collana. Inoltre avrebbero preso un oriologio Sector e 550 euro in contanti.

Testimoni

Gli autori furono incastrati  dai carabinieri grazie alle testimonianze. E la condanna è arrivata dopo così tanto tempo poiché l'udienza preliminare si è svolta solo l'anno scorso.

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