Prestazioni in nero e documenti falsi, condannato l'attore e comico Uccio De Santis

Uccio De Santis
Uccio De Santis
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Martedì 19 Settembre 2023, 17:19 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 21:59

L'attore e comico pugliese Uccio De Santis è stato condannato a un anno e due mesi di carcere (ma la pena è stata sospesa) per aver fornito alla guardia di finanza, su specifica richiesta in sede di verifica fiscale, «documenti falsi» e «dati e notizie non rispondenti al vero».

Fatture false, condannato Uccio De Santis

Nello specifico, avrebbe formato a posteriori «fatture ad hoc - si legge nel capo di imputazione - fatte apparire come emesse da altro soggetto economico», cioè la cooperativa 'Idea comunicazione e spettacolo' di cui era presidente, «allo scopo di 'legittimare' fiscalmente incassi e/o prestazioni a

rtistiche conclusi 'in nero'».

De Santis avrebbe anche formato «mendaci ricevute per rimborso spese, intestate a (ignari) soci lavoratori» della cooperativa Idea, che «ne disconoscevano il contenuto e la sottoscrizione» e altre fatture - sempre intestate alla cooperativa Idea - «allo scopo di documentare fiscalmente compensi del proprio lavoro autonomo».

I fatti risalgono al 2017

I fatti contestati a De Santis, per il quale il Tribunale ha riconosciuto le attenuanti generiche, risalgono al 2017. Il giudice che ha firmato la sentenza, Antonio Donato Coscia, ha assolto l'attore per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (per l'accusa commesso tra il 2013 e il 2017) perché «il fatto non sussiste». Da anni volto principale del programma comico di Telenorba 'Mudù', nell'estate 2021 De Santis ha condotto due puntate di Stasera con Uccio su Rai 2.

Le dichiarazioni

Il comico ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere del Mezzogiorno, dando la sua versione dei fatti e spiegando che «il giudice mi ha ritenuto colpevole per aver in sede di verifica fiscale fornito documenti falsi e/o notizie non corrispondenti al vero. Ritenendo che tale condanna sia ingiusta e, ribadendo che quest’ultima imputazione nulla ha a che fare con la principale contestata evasione fiscale, ma riguarderebbe una presunta mia condotta successiva alla presentazione delle dichiarazioni fiscali, darò mandato ai miei difensori, Antonio Vitulli e Raul Pellegrini, per proporre ricorso in Appello, visto che la giustizia italiana prevede tre gradi di giudizio prima di dichiarare definitivamente la colpevolezza di un individuo. Sono sereno, come lo sono sempre stato durante l’intero procedimento, e confido nella giustizia».

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