Murale in ricordo di Falcone e Borsellino: il procuratore Rossi «La mafia è ancora presente»

Realizzato dall'artista barlettano Kris Rizek, è stato regalato alla città di Bari dal sindacato Uil Puglia per ricordare le vittime di mafia e sui luoghi di lavoro

Il murale con Falcone e Borsellino, realizzato dall'artista Kris Rizek
Il murale con Falcone e Borsellino, realizzato dall'artista Kris Rizek
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Venerdì 19 Maggio 2023, 12:58

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di nuovo insieme nel murale della legalità, realizzato dall'artista barlettano Kris Rizek, regalato alla città di Bari dal sindacato Uil Puglia per ricordare le vittime di mafia e sui luoghi di lavoro. L'opera, nata in via Falcone e Borsellino, al confine con l'area delle ex casermette, è stata inaugurata questa mattina dal segretario nazionale Uil nazionale, Pierpaolo Bombardieri, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, il procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi. Alla cerimonia era presente anche Matilde Montinaro, sorella di Antonio, il capo scorta di Falcone morto nella strage.

Le parole del procuratore

Il procuratore Rossi ha ribadito che, nonostante le vittorie dello Stato sulla criminalità organizzata facciano ritenere che tutto sia risolto «non è così perché la criminalità organizzata continua a essere forte e occorre grande attenzione perché la vera sconfitta del fenomeno è la coscienza delle persone». Tornando poi sul tema delle vittime sul lavoro ha aggiunto: «è una grandissima piaga, perché lavorare e morire è una contraddizione morale che nessuno può più accettare».

Le dichiarazioni dei presenti

«Ci auguriamo che quest'opera - ha aggiunto il presidente di Uil Puglia, Bombardieri - possa aiutare tutti a non dimenticare e consegnare ai giovani la memoria di chi si è sacrificato per continuare a migliorare il Paese». Sulla stessa linea il sindaco di Bari, Antonio Decaro. «Chi passerà da qui - ha detto, invece, il primo cittadino - vedrà le immagini dei due magistrati e si ricorderà le regole e i valori ai quali ci dobbiamo ispirare».

Matilde Montinaro, sorella di Antonio, il capo scorta di Falcone, morto insieme al magistrato nella strage del 1992, ha ribadito «la necessità di ricordare quello che è successo, quelle vite spezzate su quell'autostrada famosa in tutto il mondo».

Non bisogna abbassare la guardia - ha detto ancora Montinaro - le mafie passeggiano nelle vie dei nostri paesi e c'è bisogno dei nostri occhi, non della delega ai magistrati o alle istituzioni, ognuno di noi deve fare la propria parte».

L'opera

Nell'opera, lunga 14 metri, oltre ai nomi degli uomini e delle donne morti nelle stragi di Capaci e di via D'Amelio, nel 1992, anche quattro operai come simbolo di tutti i lavoratori italiani che hanno perso o rischiano di perdere la vita mentre svolgono il loro mestiere. 

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