Morì il 22 novembre 2011 dopo una diagnosi sbagliata di dissezione aortica. Ora i familiari hanno ottenuto dal Policlinico di Bari un risarcimento di 800.000 euro. Aveva 60 anni, A.C., ed era di Mottola, in provincia di Taranto. La famiglia della vittima, per fare luce sull’accaduto, si è rivolta a Giesse Risarcimento Danni, primario gruppo specializzato in casi di malasanità e con sedi in tutta Italia, che li ha assistiti durante tutto l’iter giudiziario.
La vicenda
La mattina del 18 novembre 2011, A.C.
Il Tribunale di Bari, pertanto, raggiunta la prova della responsabilità del Policlinico in relazione al decesso del paziente, ha condannato la struttura a risarcire integralmente sia l’una che gli altri: oltre 390mila euro per la vedova e 200mila euro a ciascun figlio. «Il comportamento negligente, imprudente ed imperito tenuto dai sanitari del Policlinico ha irrimediabilmente portato al decesso di un uomo di soli 60 anni», spiega Giuseppe Vacca, responsabile di Giesse per la Puglia. «Secondo i nostri periti, ma anche secondo i consulenti del Tribunale, in assenza dell’omissione diagnostica le probabilità di sopravvivenza sarebbero state, nell’ottica più pessimistica, almeno pari al 75%, per altre fonti di letteratura scientifica addirittura si può arrivare al 90%. Sapere che, se diversamente trattato, il paziente sarebbe sopravvissuto con un grado così elevato di probabilità, aggiunge ulteriore dolore ad una famiglia già distrutta per la grave perdita: per queste ragioni Giesse si è schierata al fianco della vedova e dei figli e ha lottato fino in fondo per ottenere giustizia e l’integrale risarcimento dei danni da essi ingiustamente patiti».