Dimessa dal Fazzi: partorisce sul rondò
Aperta un’inchiesta

Dimessa dal Fazzi: partorisce sul rondò Aperta un’inchiesta
di Erasmo MARINAZZO
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 11 Ottobre 2017, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 11:30

Partorisce di sera in auto durante la corsa in ospedale. La seconda corsa nella stessa giornata. Dopo quella del tardo pomeriggio, quando una giovane mamma sarebbe stata rimandata a casa dopo la visita nel reparto di Ostetricia dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Alla 41esima settimana di gestazione. Con le doglie.
La bimba è nata all’altezza della rotonda di Vernole della Lecce-Melendugno. In auto. E ha trascorso i primi sei giorni di vita in terapia intensiva. In seguito è stata trasferita in ambulanza nel Policlinico di Bari, a causa di una brachicardia.
E’ una storia che fa il paio con quella accaduta dieci giorni fa nell’ospedale di Casarano, sebbene sia una storia diversa. Se nel Basso Salento la donna presentasi con le doglie non sarebbe stata ricoverata a causa della chiusura del reparto di Ostetricia. A Lecce bisogna accertare se sia stata sbagliata la diagnosi. Se, insomma, il medico che ha visitato la giovane mamma non abbia colto la sintomatologia tipica del parto.
La verità la stabilirà una inchiesta della Procura di Lecce. La donna ha presentato una denuncia che ha dato il via ad un’inchiesta. Spinta dalla preoccupazione che quel parto sul sedile anteriore della macchia di famiglia guidata dal marito - ed assistita dalla madre - possa avere avuto conseguenze sulla salute della neonata. Anche perché i primi giorni di vita della piccola sono stati caratterizzati da problemi di salute importanti.
Il magistrato a cui è stato assegnato il fascicolo stabilirà se contestare le ipotesi di reato di omissione di atti d’ufficio, di lesioni personali o di interruzione di pubblico servizio.
La madre sembra intenzionata ad andare avanti per chiedere che vengano individuate le responsabilità del suo parto improvvisato e senza l’assistenza ospedaliera chiesta poche ore prima, che potrebbe aver causato le sofferenze manifestate dalla bambina.
Risalgono ad un mese fa i fatti di cui si sta occupando l’inchiesta. Ecco i fatti da accertare, quelli indicati nella denuncia: la donna verso le 18 lasciò la sua casa di Vernole per raggiungere Lecce accompagnata dal marito. Aveva cominciato ad avvertire dolori forti e tenendo conto che si trovasse alla 41esima settimana, non ebbe dubbi che fosse arrivato il momento di mettere al mondo la sua bambina.
All’ospedale “Vito Fazzi” il passaggio in Pronto soccorso fu breve perché fu trasferita subito nel reparto di Ostetricia. Ci sarebbe rimasta il tempo di sottoporsi ad un tracciato e per ascoltare il parere del medico di turno che l’avrebbe dimessa sostenendo che non fosse ancora arrivato il momento di partorire e che sarebbe potuta tornare il giorno dopo per un nuovo controllo.
Dimissioni alle otto meno venti di sera, il tempo di tornare a casa ed alle 21.30 era di nuovo allarme: in macchina nuovamente per cercare di raggiungere l’ospedale. La piccola era lì, pronta al miracolo della vita.
Se il medico di Ostetricia abbia o meno sbagliato la diagnosi, dovrà stabilirlo ora l’inchiesta penale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA