Bari, il parco del Gargasole rinasce dopo l'incendio

Bari, il parco del Gargasole rinasce dopo l'incendio
di Elga MONTANI
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Lunedì 30 Agosto 2021, 12:34

La rinascita del Parco Gargasole, dopo l'incendio avvenuto nelle scorse settimane, passa da un evento di condivisione. Nello spirito stesso del parco, fatto di gestione condivisa dello spazio da parte delle associazioni, si svolgerà l'11 settembre il primo evento dopo diverso tempo.
In quell'occasione, le associazioni che si occupano del parco e tutti i cittadini che vorranno partecipare, si prenderanno cura dell'area, sistemando quel che c'è da sistemare dopo l'incendio e rimuovendo tutto ciò che le fiamme hanno danneggiato, per dare una nuova vita alle piante e al terreno. Il Parco Gargasole, d'altronde, si basa sulla condivisione da sempre. Nato nel 2016, alle spalle della ex caserma Rossani, nella zona compresa tra via Gargasole, corso Benedetto Croce, e via Giulio Petroni, il progetto di rigenerazione creativa risponde: alla esigenza partecipata rappresentata dai cittadini di poter usufruire dell'area. L'idea del Parco Urbano partiva dagli stessi cittadini che avevano spontaneamente, in occasione di vari eventi, iniziato a mettere a dimora nell'area le prime piante, con l'obiettivo di trasformarla in un'area fruibile e curata da loro stessi, attraverso pratiche condivise ispirate a modalità di uso temporaneo di spazi pubblici. Il territorio occupato, all'inizio pari a 4.550 metri quadri, nel giugno del 2020 venne ampliato dal Comune di Bari, portando l'area a circa 10 mila metri quadri.

Le associazioni coinvolte


Diverse le associazioni coinvolte nella gestione condivisa, in base ad un patto firmato nello stesso giugno 2020 tra il Comune, APS Ortocircuito Bari e Masseria dei Monelli, in qualità di capofila di un gruppo aperto di 15 associazioni tra cui Retake, comunità Chiccolino, Terre del Mediterraneo, Eugema onlus, Fillide, Polyxena, Micromacro, LAN - Laboratorio Architetture Naturali, Pigment Workroom, Breathing Art Company, Convochiamoci per Bari, Franziska chef, Sibilla Potenza, le Meraviglie, Confusioni, InConTra e Liberazione, a cui fanno da capofila la Masseria dei Monelli e Ortocircuito.
L'incendio avvenne all'improvviso, lo scorso 22 luglio. Le cause di quel rogo non sono ancora chiare, anche se non ci sono al momento fattori che possano far pensare ad un incendio doloso, piuttosto colposo. Si pensa, infatti, che le fiamme si siano propagate nel parco dopo essere iniziate nell'area adiacente, attecchendo sulla sterpaglia secca.
Bruciate alcune strutture in legno presenti a fianco del forno sociale, oltre a 4-5 piccoli alberi. Le associazioni non si sono date per vinto dopo che le fiamme hanno interessato l'area, anzi lanciarono un appello all'amministrazione comunale con alcune richieste bene definite: adeguata manutenzione dell'area; contenitori per lo smaltimento differenziato dei rifiuti; l'allaccio alla rete elettrica con l'allestimento di punti luce necessari ad evitare che il buio favorisca intrusioni, danneggiamenti e vandalismo; il posizionamento di un bagno chimici. Tali richieste sono state inviate per via ufficiale all'amministrazione comunale, ma al momento non c'è stata alcuna risposta concreta, così come per ora in seguito all'incendio non ci sono stati incontri di alcun tipo con il Comune. Ma, nonostante questo, si vuole ripartire, e l'evento organizzato per il prossimo 11 settembre risponde proprio a questa esigenza.
Nasce, infatti, come evento di cura e pulizia di parco Gargasole, perché dopo l'incendio: il Parco ha bisogno di cure.

Sarà un pomeriggio: per ripartire più uniti di prima e per continuare a vivere insieme un bene comune che rende la nostra città sempre più verde. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare, proprio nell'ottica del lavorare insieme per un bene comune, per tutelarlo e per conservarlo. Ricordiamo che il parco urbano di via Gargasole è un unicum nel suo genere, un angolo incontaminato in piena città in cui si trovano erbe spontanee, 60 specie di alberi di frutti antichi, piante particolari a cespuglio aromatico, e anche orchidee come la Ophrys incubacea, molto rara in ambito urbano.

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