«Molti turisti in giro, buoni affari», e i negozi restano aperti a Ferragosto

«Molti turisti in giro, buoni affari», e i negozi restano aperti a Ferragosto
di ​Beppe STALLONE
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Lunedì 14 Agosto 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Agosto, 11:26

Molti negozi, soprattutto nel centro di Bari, resteranno aperti nel periodo ferragostano, compreso proprio il giorno di Ferragosto, il 15. Ci sono migliaia di turisti nel capoluogo pugliese, altri ne arriveranno con le navi da crociera proprio a Ferragosto, una Msc e una Viking che faranno scalo nel porto di Bari e qualche migliaio di turisti si riverserà nelle vie del centro. Un’occasione da non perdere per i commercianti, sia nel senso dell’immagine che si offre della città, che dei probabilissimi introiti. 

I commercianti 


Lo sa molto bene un noto commerciante di calzature barese da oltre 50 anni sul mercato, 12 punti vendita di cui 7 a Bari. «A Ferragosto i nostri negozi restano aperti – dichiara Donato Cippone - anche perché molti si trovano nelle strade principali di Bari, Via Piccinni, corso Cavour, via Sparano.

Siamo certi di lavorare perché ci sono tanti di quei turisti che è inimmaginabile chiudere. Se proprio vogliamo muovere una piccola critica è la totale carenza o assenza di bagni pubblici. Abbiamo code di turisti che, disperati, ci chiedono di andare in bagno. La pubblica amministrazione ci dovrebbe aiutare. I bagni pubblici sono inesistenti e quei pochi esistenti sono impraticabili. In una città turistica i bagni sono fondamentali». 

Ma più in generale come sta andando in questo periodo in termini di vendite per i commercianti baresi? «La situazione di mercato è abbastanza complessa – dichiara Marcello Pisciotta, titolare del noto negozio di abbigliamento Raphael - perché ovviamente il potere di acquisto è stato compromesso dalla situazione inflattiva che si è venuta a creare. Siamo usciti dal 2022 che è stato un periodo di entusiasmo post Covid, c’era più entusiasmo negli acquisti e nella presenza nei negozi. Oggi vedo le persone più attente e anche più preoccupate. I dati complessivi non sono catastrofici ma sono indicativi di una certa tensione. A livello della nostra azienda, una piccola flessione c’è stata, ma non abbiamo avuto grandi preoccupazioni. C’è stato un calo nel settore delle cerimonie, perché dopo un paio di anni di blocco, c’è stato un grande afflusso, una esplosione di vendite, sono riprese tutte le cerimonie che non si erano celebrate in quegli anni. Quindi oggi mancano le vendite dell’anno scorso ma erano anche quelle vendite “drogate” da un sistema di chiusura e poi di improvvisa riapertura. Un’esplosione quantitativa al di fuori della realtà. Oggi quello che più preoccupa è una situazione di vendite sulla quotidianità che è quella di tutti, per tutti i ceti sociali».

Allora è importante capire se i saldi possono servire a riportare il commercio barese ai livelli di un tempo. «I saldi servono – afferma Pisciotta – ma sono importanti le regole, altrimenti il mercato privo di regole termina in mano alla multinazionali o a sistemi che non prevedono una piccola distribuzione e una libertà economica. La gente comunque sta tornando nei negozi, vuole avere un rapporto umano, diretto e quindi per noi è fondamentale la formazione dei nostri dipendenti». «Per quanto riguarda i saldi – riprende Donato Cippone - portiamo avanti una lotta perché tornino ad essere quello che erano in origine, cioè i saldi di fine stagione. Quindi per quanto riguarda la primavera-estate saldi ad agosto e per quanto riguarda la stagione autunno-inverno, saldi a febbraio. Perché è impensabile che si possa continuare a prendere in giro i clienti con questi saldi fatti al 5 gennaio per esempio. Semplicemente assurdo. I saldi servono se sono regolamentati e si fanno nei periodi giusti. Quanto alla formazione grazie anche alla Regione Puglia e alla Camera di Commercio abbiamo fatto seguire dei corsi ai nostri dipendenti anche per quanto riguarda la conoscenza della lingua inglese. Fondamentale anche questo quando moltissimi clienti ormai sono stranieri».
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