Castello Svevo, lavori di riqualificazione: aprono le aree interdette

Castello Svevo, lavori di riqualificazione: aprono le aree interdette
di Samantha DELL'EDERA
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Mercoledì 25 Maggio 2022, 07:32 - Ultimo aggiornamento: 07:33

Il Castello Svevo è pronto ad un importante intervento di restauro. Lavori per quasi tre milioni di euro che la direzione regionale dei Beni culturali della Puglia ha messo a bando: alla gara hanno partecipato in otto ed è stata già nominata la commissione per la scelta della ditta che si occuperà degli interventi.
I lavori sono importanti e permetteranno anche di aprire al pubblico alcune aree esterne del Castello, in particolare nei cosiddetti cortili sud, est e ovest. Creando un sistema di passerelle in grado di collegare nuovi e vecchi ambienti, accessibili anche per i disabili.

Il progetto

Nel dettaglio la valorizzazione del cortile a sud prevederà la realizzazione di due nuovi percorsi: una a quota di calpestio, l'altro a quota del camminamento di ronda, lungo la cinta bastionata. Attualmente questo non è praticabile, perché non completo, non sicuro e provvisto di impianti di varia natura non adeguati alle normative vigenti. Superato l'ingresso, all'altezza dall'area d'accoglienza, i visitatori potranno raggiungere il camminamento o attraverso la scalinata già esistente a sud-ovest o a sud-est superando una rampa costruita per l'occasione.
La rampa consentirà il collegamento ad uno dei piani di sbarco dell'ascensore inserito in un varco alla testa dell'area archeologica ad est.

L'ascensore, a più fermate, permetterà di raggiungere anche l'ultimo piano del bastione sud-est, attualmente occupato dalle residenze destinate rispettivamente ai dirigenti e al Nucleo Tutela dei carabinieri (area militare). Un nuovo sistema di illuminazione, a puntatori sul livello più alto del camminamento e sistema a led lungo il corrimano della ringhiera, garantirà la possibilità di effettuare il percorso anche durante le visite serali.


La valorizzazione del cortile est rappresenta il fulcro del progetto in termini di stratificazioni storiche già oggetto di precedenti scavi abbandonati e incompiuti. Si procederà quindi con nuovi scavi costruendo un percorso di accessibilità funzionale tanto alla loro osservazione (attualmente impedita dallo stato di degrado) quanto al raggiungimento dei nuovi spazi nell'area nord di questo cortile. Attraverso un apposito progetto di comunicazione si forniranno informazioni utili alla fruizione globale dell'area da parte dei visitatori.
Valorizzazione cortile est: qui si prevede un articolato sistema di passerelle e rampe distribuite su varie quote, utili sia alla fruizione in sicurezza totale dell'area archeologica, sia all'accesso degli ambienti esterni ed interni oggetto d'intervento.

Gli obiettivi

Con la realizzazione di questa tipologia di connessioni, oltre a risolvere un problema di sicurezza, si punta ad avere in quest'area due nuovi e strategici percorsi di visita del castello: uno, alla quota del livello nobile, unendo il terrazzo della sala Bona Sforza (normalmente deputata agli eventi culturali più rappresentativi del Museo e della città di Bari) al camminamento di ronda sviluppato lungo tutto il fronte est, con l'obiettivo di collegare i due bastioni (nord-est e sud-est) e poter ammirare da un lato il fronte del castello e dall'altro il paesaggio verso Bari vecchia. L'altro, che partendo dall'attuale piano di calpestio scende lungo gli scavi, innestandosi in particolari punti panoramici all'altezza della pavimentazione del portico federiciano e in ambienti attualmente non raggiungibili isolati dalla scavi avviati ed abbandonati.

Il nuovo sistema di passerelle permetterà la fruizione e valorizzazione anche dei due forni messi in luce nelle precedenti campagne di scavi archeologici. Sarà realizzato anche un laboratorio didattico negli ambienti lato nord. Sarà restaurata la pavimentazione in selciato del portico federiciano. Altra passerella percorrerà la cinta bastionata. Interventi sono previsti sugli impianti illuminotecnici che esaltino il carattere e la potenza del Castello, facendo emergere gli elementi architettonici con coni di luce. Alla gara hanno partecipato in otto: quattro ditte pugliesi, una di bologna e tre campane.
 

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