Buche, dossi, crepe e rattoppi: il viaggio tra le strade groviera

Buche, dossi, crepe e rattoppi: il viaggio tra le strade groviera
Buche, dossi, crepe e rattoppi: il viaggio tra le strade groviera
di Luigi LUPO
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 22 Novembre 2023, 05:00

Rattoppi a destra e a manca, strade ostruite da cantieri, buche, incrostazioni. Non solo corso Alcide De Gaspari, la strada dove ha perso la vita il 17enne Matteo Cappellutti, caduto dalla moto probabilmente a causa delle impervie condizioni del manto stradale.

 

Tante altre arterie di Bari, in varie zone, da San Girolamo al Libertà, passando per il lungomare sino ad arrivare in centro, presentano problemi che possono trasformarsi in pericolose situazioni per l’incolumità di automobilisti, motociclisti e pedoni. Una passeggiata, in auto o a piedi, peggio ancora in moto, diventa quasi una corsa a ostacoli. Il quartiere Libertà, uno dei più popolosi della città, area multietnica, una volta colorata da decine di insegne di negozi che stanno sparendo, si presenta a metà tra un cantiere a cielo aperto e un puzzle sconnesso. Dove le tessere sono le toppe di asfalto posizionate a coprire buche o parti disastrate dell’asfalto. Ognuna ha la sua forma: c’è la toppa rettangolare, posizionata accanto al tombino, a creare un avvallamento che fa sobbalzare sul sedile. E provoca scosse e paura sul sellino della bicicletta. Un’altra, sempre nello stesso rione, fa compagnia a tre chiusini. Per passare, con qualsiasi mezzo, sembra sia necessario chiedere loro il permesso. È richiesta cautela per gli automobilisti, ma anche passeggiando a piedi bisogna avere gli occhi ben aperti. Il festival delle toppe stradali è trasversale, liberale: non fa distinzioni di aree o geografia cittadina. 

La situazione

Nel quartiere San Girolamo, che lambisce il mare Adriatico, ecco l’esposizione di linee di rattoppo di un certo spessore.

E non si parla di qualità. Anzi, da segnalare, in alcuni casi, la lunghezza. Quasi delle mini barriere, una versione in grigio delle strisce pedonali o una variante dei rallentatori, nati occasionalmente nel tentativo di coprire buche. A ridosso di un’area dedita al parcheggio delle auto, la lunga striscia di toppa ha una piccola profondità. Un mini fossato. Che accoglie, come nemici, le ruote di cicli e motocicli, pronto a far inciampare il passante che, anziano o distratto dal cellulare, non si accorge della “struttura” urbanistica. Usciti fortunatamente indenni dal percorso accidentato, ci si sposta sul mare. Le temperature di questo novembre hanno i tratti della primavera, l’acqua è uno specchio azzurro osservata dal lungomare Nazario Sauro. Ma, per autisti, vietato osservare l’Adriatico. La vista è doverosamente catturata da rattoppi di qualsiasi forma e dimensione, pezzi di asfalto nero, rialzi che creano un gioco di chiaroscuri con la parte sbiadita di strada. Per fortuna, ancora liscia. Appena ci sarà una crepa, l’arrivo della toppa sarà assicurato. 

Verso Marconi, crepe e toppe si fondono a creare un panorama stradale cubista, mentre ha quasi un fascino pittorico l’insieme di crepe che si vede in punti adiacenti. Un effetto, tutto naturale, nessun filtro Instagram, che fa tremare. Non ci si annoia, per le strade di Bari. Quantomeno per gli anziani che sono soliti godersi lo spettacolo dei cantieri. Le “proiezioni” sono sparse, diffuse. Il classico telone bucherellato arancione è il sipario che avvolge un punto danneggiato del manto o un’area dove fare attenzione. Perché “ci sono lavori in corso”. Si trova anche una segnalazione di fronte a un’altra. Mentre, non poco distante, in un altro recinto per lavori, un mezzo stradale sta spalmando asfalto. Nero, puro, caldo. Un’altra toppa sta arrivando. Il Comune di Bari, infatti, interviene in 24 ore nei casi più gravi o entro sette giorni. Ha all’attivo un servizio per la segnalazione, digitale o fisica, di tratti di strade dissestate. L’assistenza non manca. Ma forse servirebbero interventi più radicali sul manto di molte vie. 
Come sta accadendo in via Manzoni dove, a inizio novembre, sono cominciati i lavori di rifacimento del manto stradale. Mentre in via Putignani si sono conclusi da poco. Intanto, però, tante altre strade necessiterebbero di un intervento di rifacimento totale del manto. Tra buche, rattoppi e avvallamenti, la sicurezza di chi attraversa ogni giorno le vie della città, con qualsiasi mezzo di trasporto o a piedi, è messa a repentaglio. Corso Alcide De Gasperi, con un tratto sequestrato dalla Procura che indaga sulla morte di Matteo , è solo un esempio. Triste, da non ripetere.

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