Frasi d'amore sui muri della chiesa di San Francesco scritte con lo spray. Il sindaco: teppismo, vi denuncio

Frasi d'amore sui muri della chiesa di San Francesco scritte con lo spray. Il sindaco: teppismo, vi denuncio
di ​Michele COTUGNO
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Mercoledì 18 Ottobre 2023, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 09:35

«Scrivilo sui muri, se vorrai qualcuno un giorno accanto a te». Cantava così Vasco Rossi in “Brava Giulia”. Consiglio che due romantici ragazzini, a Bitonto, devono aver preso alla lettera. Peccato che i muri scelti siano quelli della chiesa di san Francesco d’Assisi, antico luogo di culto costruito tra i secoli XIII e XIV in quello che, oggi, è il pieno centro storico della città dell’ulivo. Chiesa che è nota anche come San Francesco la Scarpa, per via dei calzari indossati dai frati francescani, un tempo ospiti della struttura.

Le frasi scritte sui muri


“Ti amo Jasmine” è la scritta fatta con vernice arancione da Alessio, ricambiata dalla controparte con la scritta rossa “Ti amo Alessio”. Il tutto accompagnato da cuoricini fiammanti a conferma delle esternazioni affettive. Jasmine e Alessio sono, appunto, i protagonisti della storia d’amore raccontata su quelle antiche pietre ripulite non più di cinque anni fa.

Pietre che, più che una banale storiella tra ragazzini, dovrebbero raccontare ben altra storia. Quella millenaria di una piazza che, prima di ospitare una chiesa cristiana, era la sede di un’acropoli e di un antico tempio dedicato alla dea Minerva, da cui oggi prende il nome.

La chiesa nella storia

La storia di una chiesa che, al suo interno, ospitò i francescani fino al 1866, quando fu abolita la loro comunità religiosa. Nei decenni successivi, i suoi locali furono trasformati in abitazioni, scuola pubblica. Persino in una caserma e, durante il ventennio fascista, in una Casa della Gioventù, come testimoniano i resti di una scritta ormai illeggibile sulla facciata dei locali tra la chiesa e il museo diocesano. Dopo decenni di abbandono, negli anni ’80, la chiesa fu oggetto di un’importante opera di restauro, voluta dal Centro Ricerche di Storia e Arte che, dal 1995 al 2005, insediò al suo interno la propria sede.

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Il gesto dei due novelli Romeo e Giulietta non è piaciuto al sindaco di Bitonto Francesco Paolo Ricci che, rivolgendosi direttamente a loro attraverso i suoi canali social, ha annunciato: «Ci sono modi e modi per esternare un sentimento e manifestare un amore. Imbrattare un monumento storico è il più stupido. Non è amore, è vandalismo. Sappiate, Jasmine e Alessio, che ci recheremo alla stazione dei Carabinieri per denunciare quanto accaduto, perché queste cose non succedano più». 
Quello messo in atto, infatti, è un reato punibile addirittura con la detenzione in carcere dai sei mesi ai tre anni. L’auspicio è che le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona possano consentire il riconoscimento degli autori, a cui il primo cittadino rivolge un appello: «Pentitevi e chiedete scusa alla città per quello che avete fatto». Non è la prima volta in cui luoghi storici vengono imbrattati. 


Già nel mese di marzo alcune scritte simili erano apparse sulle basole di un’appena recuperata piazza Caduti del Terrorismo. Senza dimenticare gli episodi che hanno visto protagonisti, in passato, svariati luoghi storici di Bitonto, come il sagrato della Cattedrale, il vicino obelisco o l’obelisco carolino di piazza XXIV Maggio.
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