Piazza Moro, mega rissa e sangue in strada

Piazza Moro, mega rissa e sangue in strada
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Mercoledì 7 Febbraio 2024, 21:30 - Ultimo aggiornamento: 21:32

Piazza Moro a Bari di nuovo teatro di risse e scontri tra stranieri, fra gocce di sangue per terra mescolate a quelle di alcool e bottiglie di vetro, sotto gli occhi di passeggeri della vicina stazione ferroviaria e passanti, e sirene spiegate dopo le chiamate al 113. Scene raccapriccianti, ma non certo inedite, quelle viste ieri, in pieno giorno, a due passi dalla stazione ferroviaria, un’area di Bari ormai piegata sotto il peso dello spaccio e della criminalità che ha preso il sopravvento, con alcune persone, tra cui intere famiglie, che si sono trovate davanti alla visione spaventosa di botte da orbi tra numerosi uomini che si sono affrontati senza esclusione di colpi.

Rissa sedata dai poliziotti


Al momento non sono ancora chiari i motivi che hanno portato alla rissa, poi sedata dall’intervento delle volanti della Questura di Bari, ma a giudicare dalle bottiglie di birra trovate sul posto, nelle vene circolava anche molto alcool, che ovviamente ha amplificato le tensioni e le aggressività fra gli stranieri.

Gli investigatori, inoltre, pensano che altri siano scappati verso piazza Umberto quando hanno sentito le sirene delle pattuglie. All’origine della rissa, l’ennesima da quelle parti, potrebbe esserci un regolamento di conti, ipotesi al momento che dovrà essere confermata dagli inquirenti baresi.

La rabbia dei residenti

I residenti, intanto, sono stanchi della situazione. Lunedì sera, ad esempio, la 54enne Mariella Leone, avvocata civilista che esercita la sua professione da 27 anni e che vive al quartiere Umbertino, ha ritrovato la sua auto, una Seat parcheggiata in piazza Umberto, con il lunotto posteriore sinistro in frantumi, forse nel tentativo di cercare nell'auto qualcosa da rubare o, semplicemente, per cercare un riparo notturno. «Ormai, in quella zona, nonostante sia un quartiere centralissimo della città viviamo in una sorta di terra di mezzo», ha detto sul suo profilo Facebook per descrivere quello che l'è successo solo negli ultimi tempi. «Non è, questo, il primo episodio che si registra in quella zona: che sia di giorno o di notte è diventato pericoloso solo lambirla - ha scritto ancora Leone -. Io qualche mese fa, poco prima dell'estate, nel primo pomeriggio, ho anche avuto una pacca sul sedere da un cittadino straniero, credo d'origine magrebina, mentre a mio figlio è stata strappato dalla testa un cappellino, a mezzogiorno di un giorno qualunque ed altro ancora nonostante debba essere il salotto buono della città». L'appello di Leone, rilanciato su Facebook, è «ad una maggiore protezione perché ormai credo che siamo lasciati allo sbando e alla mercé di questi episodi che si ripetono sempre più spesso», ha concluso.

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