L'uomo che studiò i gechi per rubare la loro forza "adesiva". L'idea vincente di un giovane ricercatore pugliese

L'uomo che studiò i gechi per rubare la loro forza "adesiva". L'idea vincente di un giovane ricercatore pugliese
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Sabato 15 Gennaio 2022, 13:26 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 13:44

Antonio Papangelo, 32enne di Altamura, vanta le caratteristiche richieste dal Consiglio Europeo della Ricerca (Erc - European Research Council) che finanzia ricerche di frontiera, innovative, di grandi prospettive e supporta solo quei ricercatori che hanno seguito un percorso di ricerca eccellente, dimostrando intraprendenza, leadership e idee innovative attraverso il finanziamento di tre tipi di grant: Starting Grant, Consolidator Grant, Advanced Grant.

L'idea parte dall'osservazione dei gechi in natura: i gechi corrono sui soffitti a testa in giù e sulle pareti verticali.

Dal punto di vista tecnologico ciò è ancora una sfida, un limite. «Sappiamo progettare adesivi molto resistenti dice Papangelo - ma abbiamo ancora difficoltà a controllare, modulare, regolare queste forze di adesione».

Il progetto del ricercatore

Come risolvere il problema? E per quali fini? Il progetto. Towards Future Interfaces With Tuneable Adhesion By Dynamic Excitation (Acronimo: Surface) è il titolo del progetto che si propone di risolvere tali questioni. Per la sua realizzazione, Antonio Papangelo impegna nove mesi di lavoro.
Il progetto, inviato a Erc per l'edizione 2021, si aggiunge agli altri 4055 provenuti da tutto il mondo per la sezione Starting Grant. A giugno dello scorso anno, Papangelo riceve la comunicazione di aver superato la prima fase di selezione (in cui viene scartato circa il 70% dei progetti). La seconda prova consiste in un'intervista innanzi ad una commissione di 20 componenti. La prova ha luogo e una successiva comunicazione del Presidente di Erc ne conferma la vincita: il progetto Surface vale il finanziamento europeo pari a 1,5 milioni di euro. Per la statistica, complessivamente, il tasso di successo dei progetti presentati è stato del 10%.


Ma cosa contiene la proposta di ricerca made in Puglia, del Poliba? L'obiettivo di Surface è quello di sfruttare superfici con una topografia opportunamente progettata insieme a delle micro-vibrazioni sovrapposte per non solo creare adesivi reversibili, ma per i quali è possibile regolare la forza di adesione in pochi millisecondi. I risultati di Surface hanno il potenziale di essere innovativi (ground-breaking) con un cambio di prospettiva in diversi settori. Si immagini un ambiente in cui robot soffici interagiscono con gli umani: afferrare oggetti, spostarli, manipolarli, richiede un'elevata capacità di controllo delle forze di contatto tra un manipolatore (la mano, ad esempio) e gli oggetti circostanti.
Nel settore spaziale è possibile immaginare applicazioni in cui si procede alla raccolta di rifiuti spaziali. Le superfici soffici adesive, infatti, si attaccano a qualsiasi tipo di oggetto (sia metallico o plastico) e non hanno bisogno di agganci particolari. Per raggiungere questi obiettivi, Surface si avvarrà di modelli teorici, simulazioni numeriche e di prove sperimentali.
Antonio Papangelo esprime i suoi propositi: «Grazie ai fondi ricevuti con Surface vorrei fondare al Politecnico di Bari un laboratorio di Tribo-dinamica, dove utilizzare le tecnologie più avanzate di stampa 3D per realizzare le superfici progettate fino a scale più piccole di un micron e testarle in presenza di micro-vibrazioni. Surface durerà 5 anni e prevede di impiegare, oltre me, altri sei ricercatori».
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