Policlinico, arrivano 23 macchinari con i fondi del Pnrr

Policlinico, arrivano 23 macchinari con i fondi del Pnrr
di Daniela UVA
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Lunedì 17 Luglio 2023, 05:00

Al Policlinico di Bari servono medici. Ma anche macchinari. Che arriveranno presto, grazie ai fondi messi a disposizione dal Pnrr. L’azienda ospedaliero-universitaria ha infatti deliberato lo stanziamento, integralmente finanziato dalla Missione 6 Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza, di circa 464mila euro destinati «all’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero (grandi apparecchiature sanitarie)» per l’acquisto di un angiografo vascolare. 

L'investimento


Il costo totale dell’apparecchio è di 608mila euro, i restanti 143mila euro saranno utilizzati da parte della competente area Gestione tecnica per la realizzazione dei lavori necessari all’installazione dell’apparecchio. Sono in totale 23 i grandi macchinari che il dipartimento Promozione della salute della Regione Puglia ha deciso di acquistare per il Policlinico del capoluogo barese utilizzando proprio il Pnrr. 
Nel complesso è previsto l’arrivo di due tomografi computerizzati (ct scans) per un valore di un milione 60mila euro, di due tomografi a risonanza magnetica (Mri) dal costo di poco più di un milione 800mila euro e di un Pet Tc per il quale occorrono due milioni 400mila euro. 
Nell’elenco delle grandi apparecchiature in arrivo sono inseriti anche due angiografi cardiologici per un costo di un milione 200mila euro, un angiografo biplano dal costo di 608mila euro e cinque ecotomografi multidisciplinari internistici per un valore complessivo di 412mila euro. 
La lista prevede inoltre tre ecotomografi cardiologici per i quali lo stanziamento previsto è di 247mila euro in totale, un ecotomografo cardiologico 3D dal costo di 82mila 500 euro, stessa cifra stanziata per un ecotomografo ginecologico 3D
È previsto, infine, l’arrivo di un ortopantomografo da 73mila 200 euro, un sistema digitale diretto polifunzionale da 244mila euro e un densitometro osseo da 48mila 800 euro.

Tutti macchinari destinati a rendere più moderno ed efficiente l’ospedale, ma anche a risolvere almeno in parte il problema delle liste di attesa. 


Ma non finisce qui, perché presto al Policlinico arriveranno altri macchinari, destinati al nuovo padiglione Asclepios 3, che adesso funziona solo in parte. Questa volta non ci sarà un acquisto, visto che le apparecchiature saranno trasferite nella struttura dall’ospedale allestito alla Fiera del Levante durante il Covid. 

Il trasferimento


A settembre 2022 è stato infatti pubblicato un accordo quadro, della durata biennale, per il trasferimento delle apparecchiature elettromedicali presenti nella struttura di emergenza ormai dismessa in diversi plessi ospedalieri della città, fra i quali il Policlinico e l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII. 
Trasloco che, aveva stimato il Policlinico in quella occasione, sarebbe costato complessivamente circa 120mila euro. Nel frattempo il presidio sanitario universitario, così come la maggior parte degli ospedali pubblici della Regione, continua a fare i conti con la carenza di medici. 
Pochi giorni fa è stata la Uil regionale a fare i conti dell’emergenza: «Servono oltre tremila medici per garantire un buon servizio e serve personale sanitario oltre che infermieri», ha precisato il segretario organizzativo Uil e commissario straordinario Uil Puglia, Emanuele Ronzoni. Il governatore Michele Emiliano sta lavorando a un sistema che snellisca le procedure di assunzione, evitando il concorso nel caso in cui non ci siano richieste multiple per una determinata posizione. Idea che lui stesso ha definto al limite dell’ordinamento giuridico e che, per adesso, incontra il no dei sindacati.
Da poco più di una settimana sono partite invece le operazioni di attivazioni del nuovo padiglione Asclepios 3. Un monoblocco di 27mila metri quadrati con 200 posti letto: 40 di terapia intensiva e semi intensiva e 155 di degenza ordinaria, suddivisi in 57 stanze doppie e 24 degenze singole, stanze per pazienti diversamente abili e posti letto di isolamento.
La progettazione, affidata all’architetto spagnolo Albert de Pineda, pone particolare agli aspetti di umanizzazione, socialità, interattività, appropriatezza, affidabilità e innovazione. 

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