Bari, furto nella Basilica di San Nicola: rubato anello del santo. Individuato il ladro

Il sindaco Decaro: spero che l'autore di questo gesto meschino e inqualificabile si ravveda immediatamente restituendo ai padri domenicani gli oggetti sacri

Bari, furto nella Basilica di San Nicola: rubato anello del santo. Individuato il ladro
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Martedì 22 Marzo 2022, 09:56 - Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 12:11

Furto nella notte nella basilica di San Nicola a Bari: rubato l'anello del santo e le offerte. Intorno alle 4 della notte ignoti si sono introdotti all'interno della Basilica di San Nicola, il santo di Myra, a Bari violando la teca del santo patrono venerato anche da migliaia di fedeli russi e dagli ortodossi e, per questo, nelle ultime settimane invocato come simbolo di pace.  Il ladro ha rubato il libro con tre palle d’argento ed una croce in argento con alcune gemme; dall’altra mano, un anello in oro con alcune pietre, una collana reliquiaria e il contenuto delle cassette delle offerte. Grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza della basilica si stringe il cerchio sull'autore del furto: un uomo con mascherina e cappuccio che avrebbe agito da solo. Gli investigatori avrebbero già le idee chiare sull’autore che a questo punto potrebbe avere le ore contate.

La dinamica

Potrebbe essere entrato dall'ingresso laterale, da una grata rotta accanto alla facciata principale della Basilica di San Nicola, nel cuore di Bari vecchia, il ladro che questa notte ha rubato alcuni oggetti, anche preziosi, che la statua del santo di Myra aveva tra le mani.

Gli agenti della Squadra mobile stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza interne ed esterne. Le immagini sono scure ma gli investigatori sono certi che ad agire sia stata una sola persona, un uomo con mascherina e cappuccio sulla testa. «Non un professionista» ritengono gli investigatori, dal momento che la gran parte degli oggetti di valore è stata lasciata all'interno della stessa teca. A dare l'allarme sarebbe stato all'alba il sagrestano, il primo che entra in Basilica la mattina per la messa delle 6. Il valore dei gioielli rubati ammonterebbe a 7mila euro. 

Il sindaco Antonio Decaro

«La notizia del furto di parte degli oggetti sacri della statua di San Nicola in Basilica mi lascia sgomento. Un atto non solo sacrilego ma fortemente offensivo per la comunità di fedeli e devoti nicolaiani e per la città di Bari, che intorno al messaggio del suo Santo patrono ha costruito gran parte della sua identità - ha commentato il sindaco Antonio Decaro -. Aver sottratto i simboli più evocativi della vita e della missione del vescovo di Myra significa aver ferito profondamente la città. Spero che l'autore di questo gesto meschino e inqualificabile si ravveda immediatamente restituendo ai padri domenicani gli oggetti sacri. Perché non ci può essere nessuna giustificazione per chi compie un furto nel luogo che custodisce il simbolo e la storia di tutti noi».

 

Il vescovo

«E' triste e doloroso prendere atto che non c'è alcun limite all'oltraggio del sacro. In un contesto già faticoso, in cui la sacralità della vita viene abusata dalla guerra, anche un'immagine simbolica, quale la Basilica del Santo di Myra e la sua Icona più rappresentativa, realtà fortemente identitaria per la comunità barese, viene ferita dalla violenza di alcuni che sembrano aver smarrito qualunque senso del pudore verso l'uomo e del timore verso Dio. Quanto accaduto mi lascia fortemente preoccupato non tanto per gli oggetti e il denaro sottratti, ma per la mancanza di rispetto che si è consumata al cuore della fede dei baresi», commenta monsignor Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari Bitonto, al furto di questa notta nella Basilica di San Nicola.

Il vescovo è a Roma per partecipare alla riunione con il Consiglio Permanente della Cei, «al lavoro su tematiche delicate quali la tragedia che si sta consumando in Ucraina», e lì è stato «informato dell'avvenuto furto sacrilego operato nella notte». «In questo tempo di quaresima, propizio per la conversione dei cuori - dice Satriano - invito tutta la comunità cristiana a invocare la misericordia di Dio su chi ha commesso questo atto miserevole e auspico che chi ha operato nell'oscurità della notte possa ravvedersi e restituire quanto trafugato. Avverto urgente, e non più rinviabile, un lavoro serio e sinergico sulla sfida educativa che vada a recuperare valori umani e religiosi fondamentali per la crescita di una società che sia realmente civile».

Il rettore Distante: «Se il ladro ha validi motivi si tenesse tutto»

«Bisogna vedere per quali motivi l’ha fatto: se sono validi si tenesse ciò che ha preso, diversamente deve senz’altro restituire». Come riporta La Repubblica, il rettore padre Giovanni Distante dopo i rilievi della polizia scientifica non ha voluto lanciare un messaggio diretto al ladro. Ma ha specificato: «Per noi quello che è stato rubato ha un valore inestimabile: dal punto di vista affettivo, penso alla famiglia che ha donato l’anello, legato a una storia di fede e devozione. San Nicola è testimone della misericordia di Dio, dobbiamo sempre avere un sentimento di perdono verso tutti e quanto più perdoniamo, acceleriamo la conversione di questa persona. La città continuerà ad amare forse ancor di più il santo». 

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