Il Comune di Bari ha trascritto, negli ultimi mesi, tre atti di nascita di bimbi figli di coppie omogenitoriali. In particolare due bimbi figli di due donne e uno figlio di due uomini. Il sindaco Antonio Decaro lo ha sempre detto (e fatto): «Il tema delle trascrizioni è un tema dei diritti dei bambini. Io le ho sempre fatte le trascrizioni. Perché a me non interessa dove è nato il bambino, come è nato. Se risiede nella mia città mi interessa come vive quel bambino, che deve avere gli stessi diritti degli altri bambini. Quindi la trascrizione di coppie omogenitoriali permette a quel bambino di avere gli stessi diritti».
Il sindaco
Si tratta di bimbi nati all’estero, mentre per bimbi nati in Italia la procedura è molto più complicata, quasi impossibile. Al momento al Comune di Bari c’è un atto che è stato sospeso.
L’amministrazione Decaro tira dritto, così come tanti altri sindaci italiani. «Se sarà necessario disobbedire procederemo con le trascrizioni – aveva detto sempre Decaro - La disuguaglianza è sempre ingiusta.
La situazione in Italia
In Italia la situazione che si registra è a macchia di leopardo, da una parte i sindaci e dall’altra i tribunali. Come a Milano dove il tribunale ha annullato venerdì scorso la trascrizione dell’atto di nascita relativo al figlio di due papà, nato all’estero attraverso la maternità surrogata. Una trascrizione «avvenuta in violazione della normativa vigente, che vietando il ricorso alla maternità surrogata, vieta altresì la trascrizione dell’atto di nascita - si legge in una nota del Tribunale - nella parte in cui riporta quale genitore anche quello d’intenzione, affermando che il diritto del minore al pieno riconoscimento del ruolo svolto dal genitore d’intenzione nel progetto volto alla sua crescita, educazione ed istruzione potrà essere riconosciuto con il procedimento dell’adozione in casi particolari». In questo caso i giudici hanno accolto il ricorso della Procura, invitando quindi a procedere con le adozioni e ribadendo di seguire i dettami della recente sentenza della Cassazione, del 30 dicembre del 2022 .
Sono invece stati respinti tre ricorsi contro tre coppie di mamme che hanno avuto i piccoli con fecondazione assistita. Ricorsi della Procura dichiarati inammissibili: «ll collegio, fatta una puntuale disamina della natura dell’atto di riconoscimento e dei suoi effetti, ha ritenuto - continua la nota del Tribunale - che l’annullamento della trascrizione del riconoscimento non possa essere realizzato attraverso il procedimento di rettificazione, ma che sia invece necessaria l’instaurazione di una vera e propria azione volta alla rimozione dello stato di figlio». Poi c’è il caso Padova dove la Procura ha impugnato ben 33 atti di nascita di bimbi arcobaleno nati all’estero da coppie omogenitoriali. «La seconda mamma, per la legge, non esiste», hanno detto i pm di Padova.
A Bari quindi le trascrizioni continueranno. «Come sindaco – ha sempre affermato Decaro - sono stato chiamato spesso a guardare oltre lo stretto contenuto della legge facendo prevalere l’esigenza di dare risposte alla richiesta di tutela dei diritti civili dei miei concittadini, in particolare quelli più deboli come i bambini. Sono convinto di aver fatto il mio dovere di sindaco. Il mio dovere di essere umano».
[RIPRODUZ-RIS]© RIPRODUZIONE RISERVATA - SEPA