Bari, droni per i controlli e il trasporto merci: stop dal Garante della privacy. Aperta un'istruttoria

Bari, droni per i controlli e il trasporto merci: stop dal Garante della privacy. Aperta un'istruttoria
di Lucia SCHIRALDI
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Domenica 5 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 09:37

In una realtà che vede la presenza di confini sempre più promiscui tra facilità di accedere alle informazioni ed utilizzo improprio dei dati, il ruolo dei Garanti per la privacy si fa quanto mai determinante.
La materia e il corretto utilizzo dei regolamenti nazionali ed europei si complicano ulteriormente se si parla di recenti e innovative tecnologie. È il caso dei droni, aeromobili a pilotaggio remoto, che hanno sollevato l’attenzione di Codacons e Autorità garante che ha aperto tre istruttorie proprio in questi giorni. Il ricorso sempre più frequente e per le finalità più diverse a questi strumenti potrebbe risultare lesivo della riservatezza delle persone riprese; per questo è stata inviata una richiesta di informazioni al Comune di Bari.

L’Ente, secondo quanto risulta da un comunicato presente sul sito istituzionale e da notizie di stampa, in aggiunta alla flotta di droni già utilizzata dalla Polizia locale, ne vorrebbe utilizzare altri per monitorare «eventuali assembramenti incompatibili con le limitazioni dovute alla gestione della pandemia da Covid». Il Comune entro 20 giorni dovrà fornire al Garante tutte le informazioni richieste (caratteristiche tecniche dei droni, finalità perseguite, tempi di conservazione delle immagini, comunicazioni a soggetti terzi), inviando copia dell’eventuale valutazione d’impatto sulla protezione dei dati prevista dal Regolamento Europeo.
La stessa richiesta è stata avanzata a Roma capitale riguardo lo sfruttamento dei piccoli velivoli da parte della Polizia locale per il controllo del territorio cittadino, per scoprire eventuali illeciti ambientali, scarico di rifiuti abusivi, roghi tossici, abusi edilizi, e per il monitoraggio del traffico.

L'obiettivo dell'istruttoria


Con l’avvio dell’istruttoria il Garante intende verificare l’impatto dell’iniziativa sulla privacy delle persone interessate e il puntuale rispetto della normativa in materia di trattamento dei dati.
La terza richiesta è stata indirizzata alla Azienda Usl Roma 3 per verificare il corretto trattamento dei dati personali, anche di tipo sanitario, nell’ambito di una iniziativa in corso in questo weekend sulle spiagge di Ostia, che ha come finalità la rilevazione, mediante un drone che fungerà da termoscanner, della temperatura corporea a tutte le persone presenti in spiaggia. Considerata la delicatezza dei trattamenti di dati personali che si intendono effettuare, in assenza di una chiara base giuridica che li possa legittimare, il Garante ha chiesto all’azienda di fornire una serie di chiarimenti. In più, entro 7 giorni dovrà anche indicare chi sia il titolare del trattamento dei dati delle persone sottoposte alla rilevazione della temperatura corporea e i motivi della stessa, l’affidabilità degli strumenti utilizzati, le conseguenze previste per chi risultasse avere una temperatura superiore a quella fisiologica, quali informazioni saranno rese agli interessati e come verranno fornite. Quest’ultimo punto ha sollevato l’attenzione anche da parte di Codacons che si dichiara pronta alla battaglia legale attraverso class action contro i Comuni di Bari e Roma e della Usl Roma 3. «Qualsiasi registrazione video dei cittadini - avverte il presidente dell’associazione Carlo Rienzi - deve avvenire previo consenso degli stessi, e gli utenti devono essere messi a conoscenza circa le finalità delle riprese, chi userà le immagini raccolte, come e per quanto tempo.

Registrazioni che avvengono attraverso i droni in modo indiscriminato e senza informare adeguatamente i soggetti ripresi possono rappresentare una grave lesione della privacy e della riservatezza dei cittadini.


I toni si fanno accesi in particolare sull’iniziativa del litorale di Ostia. Infatti, Luciano Castro, esperto di droni, presidente dell’evento professionale “Roma Drone Conference” (candidato per il Popolo della Famiglia al Consiglio Comunale di Roma e capolista al settimo municipio) avverte: «si tratta con tutta evidenza di un’iniziativa poco seria sul piano tecnico ed applicativo, organizzata da persone non competenti in cerca di facile visibilità. Bene ha fatto il Garante della Privacy ad aprire un’istruttoria sull’iniziativa della Asl Roma 3 e altrettanto dovrebbe fare l’Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC), a cui è demandata anche la regolamentazione delle attività dei droni».

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