Bari, tra i condomini in costruzione e la sede della Regione: viaggio nel quartiere Japigia

Bari, tra i condomini in costruzione e la sede della Regione: viaggio nel quartiere Japigia
di Enrico FILOTICO
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Mercoledì 23 Febbraio 2022, 08:15

Japigia è uno dei quartieri di Bari con estensione più ampia. Nell’ultimo decennio ha cominciato un vero e proprio processo evolutivo, passando da quartiere "delicato" per la presenza radicata della criminalità organizzata a zona residenziale caratterizzata dalla fortissima presenza di verde urbano. Quest’ultimo uno dei patrimoni da preservare.

Il viaggio nel quartiere

Il quartiere, oggi, si sviluppa verso sud lungo le direttrici viale Japigia - via Gentile che corre parallelamente alla ferrovia Bari-Lecce, e via Caldarola. La mediana rappresentata dal Torrente Valenzano o “Canalone” divide la parte vecchia dalla parte nuova. Il limite sud è costituito dalla tangenziale cittadina, coincidente con la Strada statale 16. La parte nuova del quartiere si sviluppa intorno a strade larghe e scorrevoli, spesso alberate, alternate ad aree di verde attrezzate, grandi spiazzi di verde incolto, ampi piazzali di parcheggio “campi”, complessi edilizi dotati di ampi giardini, tra cui le caratteristiche torri del quartiere Japigia.


Proprio dalla viabilità parte il racconto di un’area cittadina che, senza fatica, può essere simbolicamente definita in bianco e nero. Nel corso del suo primo mandato il sindaco, Antonio Decaro, ha iniziato un lavoro di rilancio del distretto, aiutato anche dagli interventi della regione che ha individuato l’area in cui sarebbe sorta la nuova sede proprio sul lungomare di competenza del Municipio I.

«Sicuramente il rifacimento di via Caldarola migliorerà la vita del quartiere. Prima le radici degli alberi distruggevano le auto, ora per fortuna si potrà camminare più serenamente. Speriamo che non sia un palliativo e di non vedere tra uno o due anni nuove buche». «Siamo comunque fiduciosi – racconta Stefano, residente del quartiere -. Negli ultimi anni hanno valorizzato alcune zone rifacendole, introno all’Ipercoop hanno costruito nuove piazzette arricchendole con giostrine per i bambini. Certo è che negli spazi in possesso della criminalità organizzata, è cambiato davvero poco. Sembra che ci sia una Japigia A e una B. E questo non va bene. Non si può dire che il quartiere al momento offra moltissimo. L’Ipercoop per fortuna ha raccolto diverse attività, ora hanno aperto anche una palestra. Le attività commerciali continuano ad essere poche, però temo che sia un problema di tutte le periferie.

Anche dal punto di vista della mobilità sono state fatte cose positive. Nei prossimi mesi aprirà il park&ride dal polivalente in direzione centro, questo agevolerà i residenti del quartiere».
Anche Eleonora, 23enne che abita nei pressi del nuovo palazzo della Regione ha di che lamentarsi: «Sinceramente qui una delle più grosse mancanze che vivo è di un marciapiede sicuro nel tratto di strada tra viale Japigia e via Gentile».

«Tra il sacrario e l’autolavaggio – racconta la ragazza -.

Il marciapiede è piccolissimo, ho paura a camminare su quel ponte. Lo si fa, perché si deve fare però la gente in auto corre dato che la strada è tutta dritta e il marciapiede è microscopico. Spesso e volentieri c’è poi un bellissimo albero di fico che non viene potato e quindi neanche quel piccolo passaggio si può utilizzare. Se arrivi alla fine del ponte hai il diritto di sentirti fortunato. Anche il nuovo mercato, è si molto bello ma non immaginato troppo per chi deve parcheggiare. Per andare a fare la spesa i posti scarseggiano, rimane appannaggio solo di chi può raggiungerlo a piedi».


Sono tanti gli interventi realizzati. Basta un rapido sopralluogo per capire che quelle strade per anni pericolose e contraddistinte da profonde buche in grado di poter rovinare i veicoli, lentamente stanno lasciando spazi a manti stradali nuovi. Non solo l’usura dell’asfalto della prima parte di via Caldarola, anche l’emersione delle radici dei pini hanno costretto con il tempo i residenti a chiedere con voce ferma di potersi spostare per tramite di una viabilità efficiente. A preoccupare i residenti è però il grande tema dell’edilizia aggressiva. Alcune delle aree verdi che nel quartiere intervallavano i palazzi stanno progressivamente diventando esse stesse dei palazzi, togliendo spazi di area pulita in una zona periferica e contestualmente rappresentando un pericolo geologico per l’intero quartiere. Certo la presenza di strutture come il Palaflorio o il nuovo maestoso palazzo della Regione, sia pure per motivi diversi, hanno portato quella parte del primo municipio al centro della quotidianità barese rendendolo di fatto un’estensione del centro. Rimane il tema dell’edilizia popolare, ormai vetusta e mai al centro di progetti di riammodernamento sebbene dovrebbe essere tra le priorità delle autorizzazioni concesse dal comune per nuove costruzioni.

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