La crisi del commercio a Bari è acuita in questo periodo dalle bollette astronomiche della corrente elettrica, e non solo. Le attività si trovano a dover pagare cifre triplicate rispetto allo scorso anno. E tutti lamentano l’impossibilità di far fronte a tale situazione. «Bari è una città che si basa sul commercio, e sta morendo per il commercio – sottolinea Mimmo Tarantini, presidente dell’associazione di commercianti di Carrassi “La Formica” -. Nessuno sta facendo niente per evitarlo, non ho sentito dire una parola da parte di Camera di Commercio o comunque non ho visto fare nulla di concreto». «I problemi del commercio sono problemi della città – aggiunge -, se una via del commercio si spegne diventa insicura. Siamo pronti a breve a fare una manifestazione, per far vedere cosa è un quartiere senza luce. Anche il progetto D_Bari fatto dal Comune non è adeguato, molte attività con la pandemia non pagato diverse tasse, e devono mettersi in regola, ma per avere quei fondi è necessario esserlo». Girando per il quartiere, tra via Pasubio e corso Benedetto Croce, sono tante le attività presenti, poche sono in ferie. Il quartiere è vivo e vitale grazie anche alla presenza delle attività. Ma ora la situazione si sta facendo critica. «Abbiamo avuto una bolletta di oltre 5mila euro per il mese di luglio, quando lo scorso anno era di circa mille euro – racconta Vito Natrella, dell’Oliver cafè&bistrot -. La situazione è triste e bruttissima. Il fatto non è che non vogliamo pagare, ma c’è davvero una grossa difficoltà a poterlo fare. Ci sentiamo davvero derubati. Non è possibile che si parli poi di conguaglio, tale operazione dovrebbero inserirla nelle singole bollette e non mandarla tutta insieme. Temiamo anche che la prossima bolletta sia uguale a questa». Parliamo, inoltre, di una attività aperta in piena pandemia. «Siamo aperti da 16 mesi – conclude Natrella - abbiamo affrontato un periodo complicatissimo, abbiamo fatto grossi sacrifici per mantenere l’azienda aperta e pagare tutti. Stiamo pensando di mettere un legale, perché non riteniamo che sia possibile questa situazione».
Il viaggio tra i commercianti
Non molto lontano, su viale Papa Giovanni XXIII, si trova il negozio Barbarella.