Medici più protetti: negli ospedali un pulsante per chiamare le forze dell'ordine in caso di aggressioni

Medici più protetti: negli ospedali un pulsante per chiamare le forze dell'ordine in caso di aggressioni
2 Minuti di Lettura
Giovedì 13 Luglio 2023, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 15:51

Contro le aggressioni ai danni degli operatori sanitari è stato attivato in tutti i pronto soccorso della Asl Bari un sistema di allarme collegato alla Questura. Basterà premere un pulsante per richiedere in tempo reale l'intervento delle forze dell'ordine. Lo annuncia l'Asl. L'installazione dei dispositivi di telesoccorso, nei sette presidi ospedalieri di Bari e provincia, è il risultato di una intesa raggiunta fra la direzione generale della Asl e la Questura, con il coordinamento della Prefettura, in seguito alle recenti aggressioni avvenute ai danni degli operatori sanitari.

Il sistema

«Ringrazio Questura e Prefettura - dichiara il direttore generale Antonio Sanguedolce - per il supporto fornito, l'allarme farà da deterrente e serve a tutelare i nostri operatori che potranno chiedere aiuto in casi di emergenza spingendo semplicemente un pulsante».

Gli episodi di aggressività sia verbale che fisica nelle strutture sanitarie sono molto frequenti, soprattutto nei servizi di emergenza-urgenza (Pronto Soccorso, Seu 118, Continuità assistenziale), strutture psichiatriche (Centri di Salute mentale e servizio psichiatrico di diagnosi e cura); Serd e luoghi di attesa, ad esempio nelle farmacie territoriali. Dal 1 gennaio 2023 ad oggi sono 33 le denunce di aggressioni sia verbali che fisiche ai danni di operatrici e operatori sanitari raccolte dal Servizio di prevenzione e protezione aziendale (Sppa) della Asl. «I numeri delle denunce - spiega Sanguedolce - evidenziano il maggiore ricorso da parte dei dipendenti allo strumento della denuncia, anche nei casi di offese o minacce verbali che non sfociano necessariamente in aggressioni fisiche». «Prima questo non accadeva, gli operatori subivano senza difendersi, ora c'è più attenzione. Questo ci fa capire che siamo sulla strada giusta - prosegue - perché gli operatori si sentono maggiormente protetti e tutelati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA