Anita Maurodinoia, l'accusa: «Voti comprati anche nel 2019»

Anita Maurodinoia, l'accusa: «Voti comprati anche nel 2019»
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Venerdì 5 Aprile 2024, 18:32 - Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 09:53

Indagata, dimissionaria dalla giunta regionale e auto-sospesa dal Partito Democratico. L'ex assessora ai Trasporti della Regione Puglia, Anita Maurodinoia, avrebbe, secondo l'inchiesta che ha portato otto arresti, «preso parte alle associazioni per delinquere finalizzate allo scopo di commettere più delitti previsti dall'articolo 86 del Dpr 570/60 (cd corruzione elettorale) - in occasione delle elezioni amministrative del 26 maggio 2019 (sindaco e consiglio comunale di Bari) e delle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre 2020 (sindaco e consiglio comunale di Grumo Appula, presidente e Consiglio regionale)». È quanto si legge nel decreto di perquisizione notificato ieri all'assessora dimissionaria.

Nell'atto la Procura evidenzia che le associazioni per delinquere sono «caratterizzate da vincolo pregresso e permanente di una struttura stabile ed organizzata in modo idoneo per la programmazione e la realizzazione dei plurimi delitti, commessi dai partecipanti all'associazione con l'offerta o la promessa all'elettore di 50 euro a voto, per ottenere le preferenze necessarie alla propria elezione e a quella di altri candidati sostenuti dalla medesima coalizione politica».

Le intercettazioni

Nel decreto si legge anche che «con nota di aggiornamento di marzo 2024 sono emerse intercettazioni - in altro procedimento - nel corso delle quali gli interlocutori fanno espresso riferimento al sistematico versamento di somme da parte della Maurodinoia nel corso della competizione elettorale del 2019».

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