Non va al lavoro perché in malattia ma quando si sveglia il capo è ai piedi del suo letto: «Mi è venuto a prendere a casa»

La ragazza ha subito chiesto all'uomo di andarsene e gli ha fatto presente che la sua presenza lì è inaccettabile

Non va al lavoro perché in malattia ma quando si sveglia il capo è ai piedi del suo letto: «Mi è venuto a prendere a casa»
Non va al lavoro perché in malattia ma quando si sveglia il capo è ai piedi del suo letto: «Mi è venuto a prendere a casa»
di Hylia Rossi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 8 Marzo 2024, 09:19

Essere in buoni rapporti con i colleghi di lavoro e con il proprio capo è sicuramente un elemento che contribuisce alla serenità della vita in ufficio. D'altronde, si passa la maggior parte della propria giornata in loro compagnia. Nell'elaborazione di un giudizio nei confronti dell'ambiente lavorativo, di conseguenza, sempre più persone danno importanza alle persone e alle relazioni, non solo dal punto di vista prettamente professionale, ma anche l'aspetto umano. 

Eppure, è sempre necessario ricordare che esistono dei confini da non superare e che al primo posto c'è il rispetto nei confronti dei propri colleghi e dei loro spazi, al di là della posizione che occupano dell'azienda e nella sua gerarchia. I rapporti di potere sono certamente difficili da coniugare con quelli umani e passare il limite da una posizione favorita vuol dire mettere a disagio l'eventuale sottoposto. 

Una ragazza ha denunciato proprio una situazione del genere tramite un video pubblicato su Tik Tok è rimasta a casa in malattia ma al risveglio ha trovato il capo ai piedi del suo letto. Naturalmente, la reazione di lei è stata tutt'altro che accomodante. 

In una clip pubblicata sul suo account TikTok, Mishy racconta di quella volta, a metà tra un sogno e un incubo, in cui ha aperto gli occhi e ha trovato il proprio capo ai piedi del suo letto. La giovane lavora in un ristorante a circa 15 minuti di distanza da casa sua, situata «nel bel mezzo del nulla», dove vive insieme a un coinquilino. 

«Un giorno mi sono alzata e mi sentivo davvero uno schifo - dice la ragazza -, come se avessi un virus intestinale o qualcosa del genere, così ho deciso di prendermi un giorno da lavoro dato che in quelle condizioni non dovrei stare in un ristorante.

Ho chiamato il capo, gliel'ho detto e mi ha risposto: sì, va bene, come vuoi e ha attaccato». Poi, è tornata a riposare. 

Non aveva chiuso la porta a chiave

Il coinquilino di Mishy è uscito in giardino per non disturbarla e non ha chiuso a chiave la porta pensando che comunque era lì e non ci sarebbero stati problemi. «Il mio capo entra nel vialetto, e il coinquilino dice di non aver visto né sentito niente, e poi bussa alla porta. Nessuno risponde, così entra direttamente. Dice di aver detto il mio nome più di una volta e alla fine è salito al piano di sopra. A quel punto mi sono svegliata ed era ai piedi del letto, mentre agitava la mano, e mi fa: lo  so che hai chiesto il giorno ma forse semplicemente non ti andava di guidare e puoi comunque lavorare». 

Mishy non è sicura di essere in un sogno causato dalla febbre o nella realtà, ma nel momento in cui si riprende abbastanza da rendersi conto della situazione gli fa presente che non può permettersi un comportamento simile e gli dice: «Esci dalla mia stanza, non verrò al lavoro, tutto questo è assurdo». Forse conscio di aver oltrepassato qualsiasi limite, il capo se ne va. 

Gli utenti sono rimasti scioccati dal comportamento del datore di lavoro e hanno affermato che al posto suo avrebbero chiamato la polizia. Qualcuno, invece, racconta di aver avuto esperienze simili: «Avevo un capo che contava troppo su di me. Non ho mai saltato un giorno, così quella volta che l'ho fatto mi è venuto a prendere, mi ha forzato ad andare e ha detto che non potevo darmi malata».

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