Perugia, vola col suo camion dal Raccordo: chi era Ruggero Prelati, l'autotrasportatore di 76 anni vittima di un incidente assurdo

Il camion distrutto dopo un volo di 25 metri
Il camion distrutto dopo un volo di 25 metri
di Egle Priolo
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Sabato 9 Luglio 2022, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 15:16

PERUGIA - Il rombo del motore che si imballa, un lungo stridore d'acciaio e poi il botto. Terribile. Chi ieri intorno alle 18 si è trovato a passare in via Settevalli ha ancora nelle orecchie e negli occhi uno spettacolo terrificante. Il guardrail del Raccordo Perugia Bettolle che si apre come una lattina e poi un fulmine rosso che cade in un boato accanto ai piloni che reggono la superstrada, in un campo di sterpaglie accanto a una rotonda e a un'area commerciale. All'ingresso della città nell'ora di punta.

È morto così, ieri pomeriggio, Ruggero Prelati, titolare di una ditta di autotrasporti di Agello: quel fulmine rosso era il suo autoarticolato, con la firma aerografata in cima, comprato da poco e di cui era orgogliosissimo, tanto da fotografarlo solo pochi mesi fa sotto un giardino di Firenze.
Prelati, 76 anni di voglia e impegno, conosciuto da tutti tra il suo paese e Magione, lavoratore instancabile dal sorriso rubicondo, nonostante l'età era alla guida di uno dei mezzi della società che porta il suo nome: era partito da Ponte San Giovanni e stava percorrendo il Raccordo in direzione Firenze. Finché, per motivi ancora in corso di accertamento, la sua bisarca si è appoggiata sul guardrail e lo ha sfondato: è caduta per oltre 20 metri accappottandosi e la cabina si è completamente schiacciata. Terribile. Spaventoso. Assurdo.

I TESTIMONI
Sul posto sono arrivati polizia municipale, 118, Anas e squadre dei vigili del fuoco di Perugia: nonostante le speranze, era chiaro come per l'uomo alla guida non ci fosse più nulla da fare. Morto sul colpo, ha spiegato l'ospedale, ma è possibile purtroppo che il suo cuore avesse perso un battito anche prima: le cause del drammatico incidente non sono ancora definite, saranno necessari i risultati dei rilievi, ma è possibile che l'uomo abbia perso il controllo del mezzo a causa di un malore, che in ogni caso non gli ha lasciato scampo.
«Questo ennesimo morto sul lavoro deve far vergognare ancora di più politica e istituzioni - ha commentato Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia -.

Non conosco la storia personale del lavoratore, per la quale nutro profondo rispetto, ma mi chiedo: cosa porta un uomo a lavorare a 76 anni? La risposta è che in questi anni le istituzioni, la politica, hanno prodotto una frattura innanzitutto culturale e legislativa con il mondo del lavoro. A tutto questo si aggiunge una completa noncuranza della tenuta sociale che questo ha prodotto. Si sono schiacciate milioni di persone verso la povertà e l'incertezza, verso una solitudine che obbliga ad arrangiarsi da soli. Morire di lavoro a questa età è una tragedia che si somma alla tragedia di un paese intero».

I DISAGI
La viabilità sulla superstrada e in tutta la zona sud della città è rimasta bloccata per ore, considerando la chiusura della carreggiata e l'ingresso obbligatorio a Prepo: tanti, comunque, i curiosi che sono riusciti ad arrivare sul luogo dell'incidente e a guardare i resti di quel camion che solo per miracolo non è caduto sulle auto di passaggio in via Settevalli. Il mezzo, infatti, è letteralmente volato proprio in mezzo alle due carreggiate sopraelevate, sul campo che arriva quasi a via Tuzi. «Se fosse precipitato pochi metri prima avrebbe fatto una strage», riesce a sussurrare una donna con gli occhi gonfi di terrore.
A piangere però ora saranno i parenti di Prelati: la moglie, i nipoti, un figlio titolare della macelleria di Agello e l'altro, camionista come papà. A piangere per una tragedia immensa, per un altro morto sul lavoro. Per la voglia di portare avanti la propria azienda, sempre e comunque.

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