TikTok, da creator a cre-actor: premiati i contenuti di qualità e intrattenimento. Il tramonto degli influencer

Sulle piattaforme social il talento fa la differenza

Khabi Lame a Cannes
Khabi Lame a Cannes
di Matteo Grandi
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Mercoledì 19 Luglio 2023, 12:18 - Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 07:41

Qualcosa sta cambiando. Come sempre, incessabilmente, quando ci sono di mezzo i social.

Il cambiamento, però, in questo caso non riguarda una nuova piattaforma. Anche se siamo in una fase di grande attesa per il lancio italiano di Threads, quello che in gergo è stato già ribattezzato il “Twitter di Marc Zuckerberg” e di altrettanto scetticismo per la svolta di Meta che si accoderà acriticamente a Twitter, quella di Elon Musk, nella gestione delle spunte verificate: non più in base alla popolarità degli utenti come strumento per certificare la paternità del profilo, ma anche qua a pagamento. Però il cambiamento di cui sopra in questo caso è di natura diversa. Ed è più legato ai contenuti. In particolare quelli che sui social stanno conoscendo un’ascesa inarrestabile. E che, di conseguenza, stanno dettando le nuove regole d’ingaggio dei follower e del mercato. Probabilmente la rivoluzione parte da TikTok, ma una cosa è certa: oggi i contenuti più apprezzati e premianti sono quelli legati all’intrattenimento. Ma se in principio furono i balletti o i siparietti con i nonni, l’asticella, anche qualitativa, si sta alzando e parecchio. La realtà è che oggi la fruizione dei social sta anche diventando il modo per crearsi un palinsesto on-demand personalizzato in base ai propri gusti.

E in questo palinsesto gli influencer tradizionali che ostentano case e vacanze, stanno iniziando a essere marginalizzati, decisamente poco interessanti, seguiti per inerzia ma scelti sempre meno convintamente e consapevolmente. Perché la domanda e il mercato si stanno indirizzando altrove. Ed ecco che, al netto di contenuti discutibili e challenge diseducative, proprio il forte imprinting portato da TikTok sta lentamente ma inesorabilmente trasformando domanda e offerta. Un contesto nel quale a vincere sono quelli che sanno proporre contenuti di qualità. Contenuti con un tasso di intrattenimento molto elevato. Prendiamo un caso mondiale che però è partito dall’Italia: Khaby Lame. Con la sua aria stralunata e i suoi video surreali che hanno trovato una cifra identitaria nell’assonanza col cinema muto, il creator, ma anche attore e maschera comica del web, ha costruito numeri enormi che oggi si traducono in 161 milioni di follower su TikTok, 80 milioni di follower su Instagram e collaborazioni con star di Hollywood del calibro di Matt Damon e Tom Cruise per il lancio dei loro ultimi film.

Questo perché Khaby Lame è stato fra i primi a portare un contenuto di un certo tipo, sviluppato intorno a un’idea comica e a trasformarlo in una vera e propria forma di intrattenimento social. Ma potremmo fare un discorso analogo per profili come quello di Faffapix, creator italiano che si ispira a Zach King, fenomenale negli effetti speciali e nei video che grazie a trovate sorprendenti riesce sempre a stupire dal punto di vista visivo. Il che forse lo colloca più fra i creator in senso stretto che fra i cre-actor, ma pur sempre nell’emisfero dei talent puntando su intrattenimento e contenuti di qualità.

Che è la stessa cosa che fanno le Twins, due gemelle che vanno fortissimo e che grazie al loro talento stanno girando contenuti in giro per il mondo, e pure quello che facevano il cantautore Matteo Romano su TikTok prima di essere notato dalle major discografiche e finire a Sanremo o il ballerino Mattia Zenzola, sempre su TikTok, prima di vincere l’ultima edizione di Amici. E così oggi sulla scia di questa domanda di contenuti di qualità si stanno sintonizzando sempre di più anche profili che arrivano dal mondo del teatro, del cabaret e della recitazione e che hanno capito che i social possono essere uno straordinario palcoscenico potenzialmente in grado di amplificare il talento di chiunque. Purché un talento ci sia. Come nel caso di Toni Bonji, attore e astro nascente della comicità italiana che dopo essere passato da Zelig Off e Colorado ha trovato la propria consacrazione, ormai maturo, proprio nei social e nel conseguente ingaggio da parte della Gialappa’s Band per il Gialappa Show. Un vero e proprio cre-actor capace di proporre contenuti esilaranti e leggeri. O come Michela Giroud, che deve l’attuale popolarità anche alla sua lunga gavetta social. Insomma, il mood “hi guys” probabilmente sopravviverà per inerzia ma i gusti cambiano e l’influencer in modalità soldato semplice sarà presto superato da chi ha un vero talento da mettere in vetrina. 

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