Quattordici anni di reclusione. Con questa richiesta di condanna il pm Enrico Bruschi ha chiuso la sua requisitoria al processo che vede imputato Cosimo Marseglia, il 76enne tarantino che a luglio del 2021 ha ucciso la moglie di 71 anni, Maria Greco, tentando a sua volta di togliersi la vita.
In Corte d’assise si torna il prossimo 17 marzo per le repliche e il verdetto. Nel processo per omicidio volontario si è costituita parte civile solo una dei tre figli dell’imputato che ha affidato l’incarico all’avvocato Fabio Fantastico.
Il pensionato, che è difeso dall’avvocato Cataldo Picardi, in aula ha risposto alle domande sostenendo di non ricordare quasi nulla di quel giorno se non di avere accusato un improvviso e violento mal di testa e che per qual malessere avrebbe deciso di togliersi la vita. Il drammatico uxoricidio avvenne nell’appartamento di Taranto due dove la coppia viveva da tempo. A minare la quotidianità dei coniugi proprio i malesseri accusati dal 77enne imputato. Forti dolori alla testa che non riusciva a risolvere, se non con il ricorso ai medicinali.
Il giorno dell'omicidio
Il giorno dell’omicidio, l’anziano uccise la moglie che dormiva utilizzando due coltelli prima di tentare di togliersi la vita ferendosi in diverse parti del corpo tutti tagli non profondi che lo avevano risparmiato.